Dopo Kiev e prima della partita con il Verona torna d’attualità il tanto temuto turnover. Amato, odiato, massiccio, leggero come Vita Snella, oppure bandito come Giuliano? Vale sempre il detto “Squadra che vince non si cambia?” In realtà ci sono cose che non dovrebbero essere mai cambiate, altrimenti svaniscono. È il caso per esempio dei 50 euro. Non lo so però se questa regola può essere applicata anche ad una squadra di calcio che gioca 60 partite a stagione. Perché la banconota da 60 non esiste. Vorrei poter scrivere che sono d’accordo con quello che deciderà Montella, ma ho paura a farlo. Ho paura di voi. Forse un giorno riuscirò a tornare, forse dovrò usare lo stesso metodo di quando scelgo di dar torto a una donna. La guardo negli occhi e glielo dico con voce ferma mentre il Bambi mi aspetta col motore acceso. Vorrei tornare ricoprendovi di parole dolci, ma non posso dire parole dolci perché se me le rimangio poi ingrasso e l’estate è ormai alle porte. Ha ragione chi dice che sono un fantasma, e ha ragione anche l’Irma (Mia madre) che ha sempre detto che sono un Conte senza palazzo. Messi insieme i due concetti incarno perfettamente la crisi anche nell’ambito della metafora. Così oggi mi ritrovo ad essere un fantasma senza fissa dimora. Sarà per questo che a volte mi sento fuori luogo, e lo trovo un posto bellissimo. La bella stagione poi non aiuta un mio rientro, sono un po’ come Pepito Rossi pur senza avere specifiche fragilità alle giunture, sono molto distratto in questo periodo pur non soffrendo i pollini. Non sono gli antistaminici e nemmeno i dolori alle articolazioni il motivo vero che mi tiene lontano. Neanche il lavoro e il fatto che sto ripartendo verso il sud, è vero invece che a guardare certe minigonne ultimamente soffro di una febbre d'accavallo. Poi mettici che in alcuni paesi in cui vado la porchetta è sagra, e così si capisce che tutto concorre a farmi distrarre dagli impegni presi con voi. Per finire mettiamoci che non sono neanche troppo diplomatico, non scrivo mai niente o faccio qualcosa per accattivarmi le vostre simpatie. Insomma, non sono un ruffiano. No agli ammiccamenti, si alla amatriciana. E’ domenica e ci sta anche bene con un Sagrantino di Montefalco visto che non c’è nemmeno la Fiorentina. E poi questo fatto che per uscire bisogna togliersi il pigiama deve finire.