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martedì 13 agosto 2013

Tra il macho e il gazpacho

Due sconfitte che non ti aspetti e sotto l’ombrellone arriva la preoccupazione travestita da “Vucumprà” che subito ti rifila scetticismo per di più contraffatto, poi altro che le canoniche tre ore prima di fare il bagno, cinque gol sullo stomaco del resto sono più difficili da digerire degli arancini di Montalbano, mentre Firenze ritrova, improvvise, le vertigini delle sue adorate montagne russe dove far scorrazzare l’umore. Il calcio d’agosto va preso per quello che è, si, è vero che c’è tanta voglia di Fiorentina e che le amichevoli estive dissetano, ma alla fine sono quasi tutta acqua come il cocomero. Questo è un mese che andrebbe dedicato invece quasi unicamente al sesso, anche se per molti purtroppo si rivela un mese di Ramadan sessuale nel quale praticare astinenza involontaria, un po’ come per Woody Allen che l’ultima volta che è stato dentro a una donna è stato quando ha visitato la Statua della Libertà. Perché il tifoso che sa leggere nei meandri del calcio d’estate, quello che sa leggere soprattutto le donne come un libro aperto, e quindi di solito adora leggere a letto, non da più di tanto peso a queste sconfitte, anzi, sarebbe stato più preoccupato nel vedere una Fiorentina subito pimpante. E’ giusto comunque farsi delle domande, c’è chi si chiede del perché allora di un ritiro così lungo per poi lamentarne stanchezza, c’è chi si chiede come mai se le due amichevoli dovevano essere un banco di prova per Neto, è calato un banco di nebbia su chi aveva questa convinzione, e poi ancora, se è vero che Vargas dopo il ribaltamento con la Porsche si è fatto inserire l’airbag dentro al petto perché ci è sembrato eccessivamente voluminoso il suo torace, io invece, più semplicemente mi chiedo come si chiamasse Capitan Uncino prima di perdere la mano. E’ anche vero che di fronte alle prime partite della Fiorentina ci comportiamo proprio come i bambini davanti ai dolci, anche se siamo adulti, e alla fine sembriamo tutti Boy Scout davanti allo stesso triste scenario, bambini vestiti da cretino, guidati da un cretino vestito da bambino, e se proprio dobbiamo salvare qualcosa dalla sconfitta di Lisbona io salverei proprio il tanto vituperato Vargas che è parso in vena anche se leggermente varicosa. A me sembra che in questa prime uscite ci siano mancate più di tutto le due fasi del centrocampo, la costruzione per l’eiaculazione a rete e il rene per fare filtro davanti alla difesa orfana di un Gonzalo accettabile, che alla fine è il suo vero direttore d’orchestra e non me ne vorrà il Gat sempre costretto a confrontarsi con una professione difficilissima come quella del critico musicale, perchè scrivere di musica è come ballare d’architettura. Vedo con rammarico che in Italia si continua a fare ancora largo uso delle raccomandazioni, Galliani le chiede al padre di Ljajic, qualcuno le ha fatte per mettere Criscitiello a Sportitalia, i tifosi Viola si raccomandano alla società per avere un nuovo portiere, insomma non siamo riusciti a debellare un'usanza così deprecabile, mentre è sempre più di moda perché risolve d’incanto tutte le situazioni, hanno durata eterna e servono davvero anche per ottenere un posto al cimitero. E così in città è arrivato un po’ di pessimismo al posto del maltempo annunciato, e insieme al caldo la vita si complica, se da una parte diminuisce il traffico, l’umore viene fiaccato dalle partite internazionali della Fiorentina, e chi è soggetto a certi sbalzi, accusa, insieme alla pressione cala l’umore, molti cercano risposte nel fondo di una bottiglia, altri, almeno quelli che se lo possono permettere, si fanno confezionare gli antidepressivi incartati uno per uno e poi li ciucciano come fossero le vecchie caramelle "Rossana". Io che il pessimismo lo contrasto come faceva Tendi con l’avversario diretto, mi difendo dal caldo mangiando gazpacho che mi preparo comprando le verdure a km zero, con l’aggiunta di un po’ di ketchup che fino a ieri era il mio segreto, il pessimismo invece lo combatto guardandolo negli occhi, c’è sempre qualche amico, specie a Firenze, con il quale confrontarsi, e stargli vicino mi rincuora, lo guardo, lo sostengo, gli offro il gazpacho e così guardiamo il mondo da angolazioni diverse, e il più pessimista di tutti è decisamente Salvo con il quale parlo spesso di arte per distrarlo, ho cercato di iniziarlo ad un certo tipo di scultura come quella della foto perché sarebbe veramente tanto terapeutica, un ragazzo che ha lasciato il mare della Sicilia per finire in un mare di debiti in una città divisa da un fiume, forse perché il suo pessimismo è un fiume in piena e il suo nome è Salvo Complicazioni.

25 commenti:

  1. Oggi mi zallerizzo ed esprimo, non dico una preoccupazione ma una perplessità.
    La premessa è che ho piena ed incondizionata fiducia nell'operato della società, dei suoi dirigenti e dell'allenatore, che sono persone che sanno quello che fanno.
    Detto questo, devo dire che non riesco a comprendere a fondo i motivi dell'acquisto di Ilicic, giocatore per cui sono stati investiti ben 10 milioni (e lui li vale, beninteso), ma che adesso va forzato a giocare in una posizione che lui non ritiene consona alle sue caratteristiche: in pratica sono stati spesi 10 milioni (che potevano essere utilizzati ad esempio per arrivare a Nainggolan o giocatori con caratteristiche simili) per un giocatore che non si sa bene come e dove utilizzare in campo e che è stato escluso dalla lista per i preliminari di EL, non si sa se per motivi di scarsa condizione fisica o disciplinari, vista la sua prima intervista in cui rivelava di non voler giocare interno di centrocampo.

    Ripeto, ho piena fiducia in Pradé, Macia e Montella, che avranno le loro ragioni, che però allo stato attuale fatico a capire.

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  2. Quello di Ilicic non è l'unico caso del genere. Basti pensare a Joaquin. Repubblica oggi si chiede come potrà convivere con Cuadrado, stante il fatto che il colombiano rende al massimo se sottratto a stringenti compiti difensivi da esterno basso. Si sapeva ma l'altra sera si è constatato de visu. Speriamo che Pradè e Macia non si siano corvinizzati cioè abbiano comprato giocatori di cui non era chiara la collocazione tattica o l'utilità.

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  3. Una sessantina di auspicabili partite sono la risposta alle vostre preoccupazioni.

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  4. Si parla con il Palermo per Sorrentino, ma siamo sicuri? Non è che parlano di Viviano?

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  5. E quoto Pollock al 100%, anche se su Ilicic Montella dovrà fare un bel lavoro, in tutti i sensi.

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  6. Grazie per le rassicurazioni, Pollock, ma la perplessità, sinceramente, rimane, soprattutto sulla posizione in campo di Ilicic.


    All'acquisto di Sorrentino non credo assolutamente: in base a cosa dovrebbero giudicarlo migliore di Neto? Se lo giudicassero migliore del Norbertone, l'avrebbero preso un mese e mezzo fa, non adesso.

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  7. Pare che Neto si stia incazzando. Probabilmente è fuffa dei giornalisti, ma nel caso avrebbe ragione.

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  8. Sembra che ognuno abbia, a turno, dei momenti di zallerizzazione. Chi per Neto, chi per Savic, chi per Liajic, chi per Ilicic, chi per le due punte, chi per il modulo. Auguriamoci altri 100 anni così, con dubbi fondati su abbondanza di giocatori bravi, su un mister che sa come trovare il bandolo della matassa, su addetti ai lavori che raramente errano.

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  9. Wir sind alle Ludwig Zaller!

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  10. Una cosa è certa: non mi vedrete mai far tifo contro. Preferisco cento volte aver torto e che la squadra vinca piuttosto che il contrario,

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  11. Se oggi gli dicono di andare al Sassuolo dopo avergli fatto promesse, avergli fatto perdere Verona ed ogni possibilità di rientro in Brasile, per dare la maglia 1 a Sorrentino, se li manda tutti a fanculo con un urlo che deve essere sentito da Fiesole ha tutto il mio appoggio e vado a fargli l'eco. Non so quanto ci sia di vero perchè chi dovrebbe informare disinforma, però il comportamento della società non è stato fermo e deciso come avrebbe dovuto, almeno all'esterno. Speriamo lo sia stato all'interno.

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  12. No Stefano, Viviano Montella non lo vede proprio, ma non lo vuoi proprio registrare!. Se parlano di qualcuno parlano di Sorrentino ma a me sembrano scemi, se lo fanno davvero

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  13. Contento te contenti tutti.

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  14. Occorre, per Neto, che qualcuno della Società (o il mister stesso) intervenga, dica qualcosa; resta sempre l'angolo buio: non sappiamo cosa abbiano detto Società e tecnico al portiere brasiliano. Neto è e resterà tranquillo se ha avuto rassicurazioni (in privato), rimane sui carboni ardenti se gli hanno fatto capire che "deve giocarsela". La situazione non è per nulla liquida, anzi limita qualsiasi giudizio; sulla questione modulo, sulla disposizione degli undici, sulle motivazioni, le esclusioni, i cambi (tutta la sfera del prato verde e spogliatoio) ne risponde Montella e prende sue responsabilità; sulla questione atletica è già stato fatto il punto (piccolo mea culpa dello staff) ma ripagherà a primavera; per Neto occorre che la Società si esprima, a costo di far del male: parte titolare e ha fiducia (e la dirigenza non cerca altri goalkeeper, guardameta) oppure intanto gioca ma stiamo cercando un portiere?

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  15. Nella lista per il preliminare EL c'è Neto, quindi sarà lui a giocare le due partite col Grasshoppers, su questo non ci piove; che poi prendano un altro portiere non ci credo.
    Comunque bisogna eventualmente vedere chi prenderebbero: chiaro che se riescono a convincere Julio Cesar a dimezzarsi lo stipendio per la nostra bella faccia, possono dire a Neto "spiacenti, ma abbiamo il titolare della Selecao, grande esperienza, grande carisma, abbiamo scelto di puntare su di lui per avere risultati subito" e va bene, ma non possono andare da Neto a dirgli che preferiscono prendere Sorrentino (con tutto il rispetto).

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  16. Da Fiorentinanews:

    Cominciano un po’ a stancarsi i tifosi viola di questa sorta di braccio di ferro tra Fiorentina e Julio Cesar. Il brasiliano continua a piacere, ma qualcuno in più comincia ad avere perplessità in merito all’età dell’estremo difensore del QPR e della nazionale verdeoro, ma soprattutto sulle elevate pretese per l’ingaggio. E tra Neto e Sorrentino i lettori di Fiorentinanews.com sembrano di gran lunga preferire l’attuale numero uno viola, investendolo di fiducia in vista delle prime gare ufficiali della stagione 2013/14.

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  17. Pare scontato ma non lo è. Ci sono giocatori amati, da cui ci si aspetta che facciano bene e altri odiati. Questi ultimi sono attesi con un certo sadismo all'errore da chi li critica, e se l'errore ci costa la sconfitta più grande è la soddisfazione di averli colti in fallo. E cito Cerci, Neto, Viviano, Pasqual, Montolivo, Pazzini.

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  18. Lud, la mia era una battuta, anche un po' cattivella, ma sempre una battuta. L'alternativa era: 'Triplete garantito per un par d'anni almeno' (questa ancora peggio, ahahah). Tornando seri (a volte lo sono anch'io), è innegabile quello che hai scritto sopra, ma non generalizzerei, ma per Montolivo te lo confermo.

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  19. Perchè per gli altri no? E ci metto anche alcuni che non mi erano o sono graditi, come Cerci (ma il Cerci di Mihajlovic è lontano parente di quello di Ventura e Prandelli). E a proposito di Sinisa, beh in molti tifavano contro specie quando erano ormai chiari certi suoi limiti.

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  20. Questione di antipatia personale, per me rarissima nei confronti di giocatori della viola. Di quelli che hai nominato solo lo Scarafaggino mi rimaneva, e rimane, odioso. Su Pasqual penso che non sia all'altezza delle nostre ambizioni, con Neto stiamo dando 'lezioni di masochismo', a partire dalla Dirigenza. Io sono a favore della sua conferma, come già detto.

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  21. Si torna così a ciò che avevo sostenuto, Gonfia: anch'io di rado o mai confondo la critica con il tifo contro o la antipatia personale.

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  22. Non capirei il tifo contro la squadra del cuore, Lud. Il calcio è la materia più opinabile, esistono più correnti di pensiero anche all'interno della stessa tifoseria. Circa l'antipatia contro lo Scarafaggino mi esplose nella semifinale di Coppa Uefa (mi sfogo ora per allora). Dopo il rigore segnato l'infame, ritornando verso il centro del campo, si dette una spolveratina sulla spalla (eravamo ancora in vantaggio): atteggiamento talmente irrispettoso che mi venne il sangue alla testa.

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  23. Definisco tifo contro la sensazione malagia che alcuni provavo a veder perdere la loro squadra se ciò si accompagna alla sconfitta di un allenatore, di un giocatore, di una proprietà che chi tifa contro odia. Fenomeno ben noto e di cui spesso si discute anche su questo sito (v. alla voce "vuturismo": atteggiamento del tifoso ispirato al principio del "tanto peggio tanto meglio". Un esempio di vuturismo si ebbe allorchè molti tifosi si augurarono la discesa in serie b della squadra come prodromo della uscita di scena dei Della Valle).

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  24. Per la sconfitta di un singolo giocatore lo trovo esagerato e demenziale, per l'uscita di scena dei Della Valle da ricovero urgente. Io parlo per me, godo per la vittoria e mi dispiaccio in caso contrario, anche se non ho gli occhi bendati o le orecchie tappate. Registro tutto e poi cancello quello che non mi interessa.

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  25. Un'altra notte attendendo buone novelle per la mattinata. Buonanotte.

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