Incassato
anche il no di Woody Allen, la società, spalle al muro dopo la lettera di
Vuturo, ha virato velocemente intorno alla boa del rilancio, un boa che ha
stritolato l’idea positiva del futuro, per cercare solo il recupero di un
consenso ruffiano, e quindi non più con un nuovo progetto tecnico che guarda
avanti con la visuale libera di chi vuole veramente affacciarsi al domani
investendo, non più quindi una società capace di salire sulla balaustra di un
nuovo ciclo, ma attraverso un operazione nostalgia che ha il sapore rancido di
un programma di Carlo Conti. Troppi i no incassati, e troppo dolorosi per chi è
abituato a sguazzare tra i brand del lusso, tramortiti di fronte alle proposte
declinate dal top management di grandi menti, nel senso di bazze, da Oriali a
Sebino Nela, da Bruno Giordano a Mariannella, da Cesari fino alla su’ sorella,
che sarebbe dovuta diventare addetta stampa, o meglio addetta alla stampa come
Photocopier Manager, che ricalca lo stesso schema del Team e del Club Manager,
unico schema rimasto in eredità dall'esperienza di Delio Rossi giustiziere
della notte fonda, mentre l’ex arbitro al carbonio avrebbe dovuto allenare gli
arbitri del proprio destino. Si, si è scelto solo per tamponare il più
rapidamente possibile la falla dei no, e da un possibile nuovo ciclo si è
passati a un ciclo emostatico per fermare l'emorragia di appeal, per sedare il
malcontento e drenare il pus di una tifoseria costretta al bus, sul quale far
salire ambizioni povere, pigiate, in piedi e sempre in ritardo, ammesso che
passino, un po' come il 23 A che va a Sorgane. Si, il dado è tratto, non sarà
Moggi e nemmeno Maggi cuore del sapore wuaam, solo perché i marchigiani fanno
le cose senza cuore, e forse anche perché di brodi e non solo di dado ce ne
sono anche troppi a Firenze per aggiungerci quelli vegetali, quelli che
vegetano tra le polemiche, a proposito dei quali ce n'è uno eletto capo tifoso
dalla falsità di Ulisse che si spaccia per quello che non è con Polifemo, e che
ha la giusta pretesa di fermare il mondo e di chiedere confronti come preventivi
assicurativi online. Un brav’uomo certamente, che lo fa in buona fede perché
distratto dalla centrifuga della lavatrice che frulla come la tempesta di idee
di Cognigni, si insomma, il tifoso che ha a cuore il cuore del sapore e del
problema, e anche per fare una bella figura da brodo, ha sentito la pubblicità
di Fiat Professional con Abatantuono, che dice “so Dieco ti spieco” e l'ha
scambiata per l’intervista orientale del Patron, e s’è incazzato come il povero
Cozzamara, anche se a lui gli avevano ucciso solo la moglie per sbaglio, e non
certo i sogni di una Fiorentina vincente. La società ha scelto troppo
velocemente proprio perché sferzata dal vento delle pressioni, le stesse che
non vollero più Sinisa per quel Delio Rossi che ha aggiunto un buon numero di
cazzotti ai numeri di Tiberio Fossi, e hanno scelto qualcuno non certo per le
sue doti professionali, e neanche per spendere meno, perché come sanno bene gli
analisti in analisi, la società spende volutamente di più per ridurre il
proprio valore, e quindi no a Zeman che costa poco lui e poco costerebbe il suo
progetto, e si magari a Ranieri che costa decisamente di più. La figura che è
stata scelta al posto di Woody Allen ha il solo scopo di riscaldare i ricordi,
di ricreare quell'atmosfera tipica della Vecchia Romagna Etichetta Nera, un
Direttore Generale scelto per assonanza, per dolcissima e amichevole assonanza,
solo per una somiglianza sfruttata indebitamente, un crisantemo di plastica che
eviti di andare a Trespiano tutte le settimane, una scelta di quelle complici
come un tu confidenziale, forse anche due piccioni con una fava, si insomma s'è
preso Prandè che potrebbe fare anche l’allenatore.