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lunedì 14 maggio 2012

Lavori in corso


Il campionato rasoterra della Fiorentina si chiude alla stessa altitudine della bella parata a terra di Neto, come terra terra si dimostrano ancora certe contestazioni scalcinate, mentre le sensazioni soffiano via insieme al vento e alla pioggia, folate di malinconia per la solita partita, in uno stadio sottovuoto spinto dal desiderio che fosse finita il prima possibile, e raffiche di tristezza per avamposti di tifoseria sgangherata che fa i conti con un ricambio generazionale frustrato dai luccichii dell’era Prandelli. Questa potrebbe essere la settimana della nicotina, e comunque, speriamo non quella dei ritorni di ex di vent'anni fa che fanno tanto tristezza, giriamoci intorno a questo rischio e scappiamo via veloci, e se è vero che il fumo uccide e vogliamo evitare qualsiasi rischio, facciamo un rapido slalom intorno a Ranieri girando intorno ai Pioli della mia seconda scelta. Lo Monaco, Macia, Guerini e Zeman potrebbero essere loro i writer scelti ad esprimere creatività sul tessuto urbano della Fiorentina, sfigurato da due anni di vandalismo, connotandolo, invece, con una firma di stile proprio che si distingua dalle altre, che profumi di sfida, di rottura, e perché no, fino a cercare di vincere qualcosa come una Tim Cup, per non vedere più Andrea Della Valle reagire piccato alle offese degli esodati dal tifo, ma festeggiare magari con gli stessi occhiali bianchi di Lapo. Sennò venga chi deve venire, ma che si ricominci a correre in campo e dietro a qualche sogno, che si ricominci a riempire lo stadio e ad essere uniti, a innamorarsi di qualche giocatore invece che correre dietro alle voci del gossip, via i giocatori indegni ma anche i Fabrizio Corona dell'informazione fiorentina, perché la corona la vorremmo mettere solo al mercato della società, se si sarà dimostrata capace di ridisegnare i ruoli scoperti riportando stimoli, entusiasmo e obiettivi chiari, che non rimangano strozzati alle sole intenzioni. A me piacerebbe una squadra di mezza montagna, giovani e non, aria fresca e appetito, gente motivata, martelli e mirtilli, mentre le more ce le metteremo noi, abbiamo voglia di rivedere lo spirito giusto, in modo da prendere le gioie e metterle sotto spirito per gustarle davanti al caminetto alimentato nuovamente con la passione per una Fiorentina orgogliosa e non appassita. Ripartiamo dai ragazzi della difesa, da JoJo, da Cerci, da Boruc che terrei se vuole rimanere, De Silvestri e poco altro, c'è tanto lavoro da fare come speriamo anche per le ruspe dentro alla Mercafir, sarebbe un'altra scarica di adrenalina per scuotere un ambiente tramortito da due stagioni al veleno, e chissà se proprio dal veleno del fumo Boemo ripartirà il cantiere delle grandi opere di casa Fiorentina, che si presenterà faccia a faccia con un campionato probabilmente sfigurato dal calcio scommesse, e chissà se la nostra alla fine sarà una scommessa vinta, che sia comunque coraggiosa come Firenze si merita, e ama, perché se sarà così la città saprà rispondere con affetto. Lasciamoci alle spalle questa stagione iniziata di mattina presto con le contestazioni a Cortina e finita per far tardi con quelle becere ad Andrea Della Valle, come se l’invito in curva al giustiziere della notte fonda Viola, non fosse bastato, e sperando che non ne arrivi un altro come lui di Charles Brodonson a sputtanarci per mezzo mondo, che anche la curva trovi la sua pace sociale, basta con le figure di Merkel, perché ci siamo stufati di perdere consensi ovunque, in campo e fuori, nell’area Euro e in quella Mercafir. Monti parla di forti tensioni sociali, anche se non lo fa riferendosi alla situazione in casa Viola, è comunque vero che la nostra tensione, ha prodotto troppe poche gioie e tante, troppe delusioni, e allora speriamo in una maggiore Equitalia di emozioni nel prossimo campionato, in modo da evitare che ci buttino altre bombe molotov sulla passione.