Sabbia.
Non c'era verso di mangiare nemmeno più il panino con il
lampredotto, quando tirava vento, la sentivi scricchiolare sotto i
denti, specie con la tramontana, e allora era facile rinfacciare al
trippaio tutto il proprio disagio e nervosismo “che c'hai messo le
vongole?” Alla fine il futuro tanto atteso era arrivato vestito di
bianco, con tanto di codazzo, Della Valle del resto era rimasto molto
colpito dalla lettera del Vuturo, che non sapendo più a chi
rivolgersi aveva deciso di scriverne una anche a Babbo Natale,
l'ultima, chiedendogli il Subbuteo con tanto di spettatori e tribune
per riempire di nuovo lo stadio e sentirsi finalmente lui il
presidente della Fiorentina. Con il bioadesivo e il Domopak lo aveva
anche intitolato “Vuturo Arena”, e Diego si era messo una mano
sulla coscienza, aveva finalmente venduto. Sabbia. Era diventato
necessario indossare occhiali da saldatore, e a ridere sguaiatamente
ti si impastava la bocca, d'altronde era un piccolo prezzo da pagare,
infinitamente piccolo, proprio come quei granelli che si infilavano
dappertutto, il prezzo della liberazione dai marchigiani che avevano
desertificato la passione, anche se così a prima vista
sembrava più deserto adesso, comunque tempo al tempo, questo
ha i soldi veri, ci farà sognare, e qualche stravaganza è
pur sempre accettabile, Firenze del resto è città
tollerante visto che ha messo una penna in mano al Vuturo. Sabbia.
Non si poteva neanche più dire sei fastidioso come la sabbia
nelle mutande, perché tutto era diventato fastidioso, e
intanto qualcuno le mutande se le era dovute togliere suo malgrado.
Cassani sembrava in imminente riscatto a sorpresa, nonostante
Ceccarelli fosse sempre pronto ad affermare il contrario, e intanto
il giocatore si era dovuto tagliare la barba perché gli si
riempiva come un estintore, ma chi se ne frega, finalmente i Della
Valle avevano venduto e al Vuturo gli era stato regalato un cammello,
anche se non riusciva a starci seduto comodamente. La trattativa era
durata poco perché Diego era ormai sfiancato dalla tanta,
troppa corrispondenza, ultimo episodio, a Casette d'Ete si era
presentato il postino di “C'è posta per te”, e così
il Patron si era ritrovato in studio dietro alla busta, con Maria De
Filippi che gli chiedeva se poteva aprirla, e provate a indovinare
chi c'era dall'altra parte. Basta, aveva detto basta e aveva chiuso
la trattativa velocemente, la Fiorentina aveva una nuova proprietà,
e la città aveva liberato la propria gioia con gli stessi
caroselli di quando si vince qualcosa di importante, tutta la notte.
Da quel giorno Firenze aveva trovato finalmente il suo sceicco, i
suoi sogni di gloria, e ora si sentiva pronta a conquistare l'Europa
del calcio, a togliersi la sete con la sabbia, insomma. Non fece in
tempo però neanche a fare la prima operazione di mercato, che
la tristezza lo travolse, e quando la depressione coglie uno sceicco,
tutto può succedere, anche che possa saltare il riscatto di
Cassani atteso dalla piazza con trepidazione, ma ci pensò lui,
come sempre, anche perché facilitato dal fatto che non aveva
più bisogno di scrivere lettere, oggi era in grande sintonia
con la proprietà, grandissima, e andava a Palazzo come al bar,
portando con se sempre del burro, stranezze di un personaggio
eccentrico si pensava, gusti di una persona lontana dai nostri gusti,
e per il tifoso era fatica vera tenere certi rapporti, tanto che ne
usciva sempre un po' provato, come spossato. Si insomma, per farla
breve lo sceicco aveva la saudade come Edmundo, Firenze era si una
city, ma troppo poco Kuwait, e allora era caduto in depressione, non
si sarebbe aspettato mai tutta quella pietra serena, ma con l'aiuto
del capo tifoso, che aveva superato argomentando brillantemente, le
forti resistenze di Renzi, si era cercato di ricreare l'atmosfera
della sua terra ricoprendo interamente Firenze di sabbia. Pochi
acquisti, anzi ancora nessuno, ma tanti disagi in compenso, più
che a Donoratico, fino a quando, un giorno, lo sceicco omosessuale se
ne andò come era venuto, con il suo harem di finocchi,
lasciandoci tanta rabbia e sabbia, anche con un capo tifoso in meno,
sì, perché nel frattempo si era innamorato e fidanzato
proprio con lui, e alla fine invece di Cassani aveva scelto di
riscattare solo l'ultrà. Oggi ci arrivano le sue lettere,
copiose come sempre, ma non chiedono più nessun confronto, ma
solo conforto, si sa che una volta diventato capo tifoso dell'harem
qualche problema possa essere sopraggiunto nel soddisfare la
depressione dello sceicco, e la sabbia fa attrito, e di certo non
aiuta.