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mercoledì 9 maggio 2012

L’Oscar-no del mercato, o un mercato scarno?


C'è una grande attesa intorno al futuro della Fiorentina, speranze e scetticismo su tutte, come sempre a dividere in due la città, come l'Arno, e le notizie che si susseguiranno ribaltando sensazioni e trasformando aspettative in delusioni, diventeranno i ponti che serviranno in questi mesi a passare di qua e Dilladdarno, spostando gli umori, ma mai la passione. Oggi c’è chi crede alle parole di rilancio della proprietà e chi no, o meglio, c’è chi aspetta sulla sponda del fiume per vedere se a passare sarà solo il cadavere di quelle parole, diffidenza legittima. I panni sporchi si lavano in famiglia, come si dice, e a parte Rossi, ma a Firenze quelli della Fiorentina si lavano in Arno, invece, e allora sarà importante capire, anche se da spallette diverse, il significato tradotto nei fatti della parola rilancio, se sarà Spalletti per esempio una di quelle parole, o se sarà solo l’acqua sporca dell’Arno che porterà lontano verso il mare l’illusione dalla realtà, e quale sarà la realtà della Fiorentina allora, la potremo verificare solo attraverso il lavoro e ascoltando gli obiettivi dichiarati, vedremo se la Fiorentina dimostrerà o meno la volontà e l’ambizione di scalare le posizioni che ha perso in questo anni. C’è molta carne al fuoco, c’è una grigliata da sagra, addirittura, c’è da ripartire da una pagina bianca dove dovrà essere ridisegnato un assetto societario nuovo di pacca, c’è da rovesciare la rosa come un guanto e c’è un guanto per la grande sfida al futuro che si chiama Mercafir, che potrebbe ridisegnare non solo le ambizioni della società, ma anche qualche prospettiva della città, ma soprattutto, in quella carta non dovrà comparire l’unto, nessuna macchia che somigli ad un onta nei confronti di chi oggi crede a quei proclami annunciati, e che non dovranno essere disattesi. Perché se c’è la griglia pronta, c’è anche tanta fame, e il tifoso ha bisogno più che mai di condividere i programmi, di approvare le scelte e quindi di ritrovare quell’ottimismo che servirà ad alimentare nuovamente l’entusiasmo che è andato via via perduto, il lavoro è tanto e la proprietà sembra disposta a scommettere nuovamente sulla Fiorentina, aspettiamo i primi segnali, anche se per qualcuno già tardano ad arrivare, ma dopo i tanti, troppi errori commessi, sarà meglio aspettare cinque minuti in più per evitare un Silva in meno. Siamo all’anno zero, i nomi che circolano per la panchina sembrano portarsi dietro anche qualche alone di ambizione, e la società sembra battere piste interessanti,  la mia sensazione e speranza è che si cerchi realmente un rilancio, vediamo, siamo tutti affacciati alle spallette a guardare l’Arno, come quando deve passare la piena, Delio Rossi non ce l’ha fatta a buttarcisi dentro per festeggiare come gli sarebbe piaciuto, e ci ha gettato probabilmente la carriera, l’Arno però è già sufficientemente inquinato per aggiungerci altro, come l’ennesima delusione per un campionato pieno di fango, e se è vero che i marchigiani non amano le acque sporche e i bagni popolari, dopo il fiume di parole ci mostrino anche un bel fiume limpido di fatti, perché quello non dividerà mai nessuno, e per quello non servono nemmeno i ponti, ci butteremmo dentro per attraversarlo a nuoto.