C'è una grande attesa intorno al futuro della
Fiorentina, speranze e scetticismo su tutte, come sempre a dividere in due la
città, come l'Arno, e le notizie che si susseguiranno ribaltando sensazioni e trasformando
aspettative in delusioni, diventeranno i ponti che serviranno in questi mesi a
passare di qua e Dilladdarno, spostando gli umori, ma mai la passione. Oggi c’è
chi crede alle parole di rilancio della proprietà e chi no, o meglio, c’è chi
aspetta sulla sponda del fiume per vedere se a passare sarà solo il cadavere di
quelle parole, diffidenza legittima. I panni sporchi si lavano in famiglia,
come si dice, e a parte Rossi, ma a Firenze quelli della Fiorentina si lavano in
Arno, invece, e allora sarà importante capire, anche se da spallette diverse, il
significato tradotto nei fatti della parola rilancio, se sarà Spalletti per
esempio una di quelle parole, o se sarà solo l’acqua sporca dell’Arno che
porterà lontano verso il mare l’illusione dalla realtà, e quale sarà la realtà
della Fiorentina allora, la potremo verificare solo attraverso il lavoro e
ascoltando gli obiettivi dichiarati, vedremo se la Fiorentina dimostrerà o meno
la volontà e l’ambizione di scalare le posizioni che ha perso in questo anni. C’è
molta carne al fuoco, c’è una grigliata da sagra, addirittura, c’è da ripartire
da una pagina bianca dove dovrà essere ridisegnato un assetto societario nuovo
di pacca, c’è da rovesciare la rosa come un guanto e c’è un guanto per la
grande sfida al futuro che si chiama Mercafir, che potrebbe ridisegnare non
solo le ambizioni della società, ma anche qualche prospettiva della città, ma
soprattutto, in quella carta non dovrà comparire l’unto, nessuna macchia che somigli
ad un onta nei confronti di chi oggi crede a quei proclami annunciati, e che non
dovranno essere disattesi. Perché se c’è la griglia pronta, c’è anche tanta
fame, e il tifoso ha bisogno più che mai di condividere i programmi, di approvare
le scelte e quindi di ritrovare quell’ottimismo che servirà ad alimentare
nuovamente l’entusiasmo che è andato via via perduto, il lavoro è tanto e la
proprietà sembra disposta a scommettere nuovamente sulla Fiorentina, aspettiamo
i primi segnali, anche se per qualcuno già tardano ad arrivare, ma dopo i tanti,
troppi errori commessi, sarà meglio aspettare cinque minuti in più per evitare un
Silva in meno. Siamo all’anno zero, i nomi che circolano per la panchina
sembrano portarsi dietro anche qualche alone di ambizione, e la società sembra
battere piste interessanti, la mia
sensazione e speranza è che si cerchi realmente un rilancio, vediamo, siamo
tutti affacciati alle spallette a guardare l’Arno, come quando deve passare la
piena, Delio Rossi non ce l’ha fatta a buttarcisi dentro per festeggiare come
gli sarebbe piaciuto, e ci ha gettato probabilmente la carriera, l’Arno però è già
sufficientemente inquinato per aggiungerci altro, come l’ennesima delusione per
un campionato pieno di fango, e se è vero che i marchigiani non amano le acque
sporche e i bagni popolari, dopo il fiume di parole ci mostrino anche un bel fiume
limpido di fatti, perché quello non dividerà mai nessuno, e per quello non
servono nemmeno i ponti, ci butteremmo dentro per attraversarlo a nuoto.