Dopo la notte bianca di Renzi arriva purtroppo
anche quella nera di un Rossi, che ha il giusto cognome per rappresentare bene
il colore della vergogna che prova oggi il tifoso Viola rimasto sbigottito a masticare
una delle pagine più amare della sua storia, strappata e accartocciata proprio
da quello che viene considerato un maestro di calcio e aggiungo io di pugni, e tanta
è la delusione nei suoi confronti, per quel suo gesto barbaro che lascia l’amaro
in bocca, che lascia un sentimento al rabarbaro, un episodio che lascerà anche una
scoria difficile da smaltire, nera e amara come la cicoria, un fattaccio senza
precedenti, tanto più grave perché provocato dall’arroganza di un pischello, che
l’allenatore avrebbe dovuto saper gestire proprio in virtù del ruolo che
rappresenta, e non trasformarlo in una rissa incresciosa con annessa figuraccia
planetaria, sperando che dopo questo teatrino anche Ljajic non indossi più la
maglia della Fiorentina. L'esonero dell'allenatore era inevitabile in un
momento nel quale la squadra non è ancora salva, e dopo aver dimostrato soprattutto
di non essere affidabile, la partita infatti è stata altrettanto mortificante,
un degno contorno di una serata che non riesco a commentare per come mi sento
disgustato. Il danno è enorme e non solo dal punto di vista dell'immagine, ma
anche e soprattutto pensando al futuro per il quale Andrea Della Valle aveva
scelto proprio l'ex allenatore, come dichiarato insieme alle parole che hanno
accompagnato l'esonero. Sono avvilito per come questo gesto ingiustificabile, inqualificabile,
grave non solo perché messo in atto da una figura che avrebbe dovuto
rappresentare un esempio per tutti, ma anche perché denuncia il clima malato
che si respira all'interno della nostra squadra, e nel calcio più in generale,
per me che vivo la passione per la Fiorentina in perfetta antitesi con quanto
questi protagonisti sono riusciti a mettere in scena, e allora oggi scelgo il
nero del lutto, mentre all’ironia appiccico la latta di una stella che
rappresenta invece la grande vergogna per quanto è accaduto, e della quale mi
sento investito. Una volta salvi mi aspetto un cambiamento drastico, radicale,
un rinnovamento della rosa messo in atto con il diserbante e con il coraggio,
il calcio purtroppo mi ricorda sempre di più la politica nella quale tutti
cercano di riciclarsi, e per questo motivo non trovo una figura che possa
essere l’allenatore del nuovo ciclo, che non mi provochi cioè la nausea per un ambiente
ormai insopportabile, anzi uno ci sarebbe, e per questo parlavo di coraggio,
diamo una possibilità a chi ha sempre rappresentato un calcio all’opposizione,
diamo un significato positivo reagendo alla delioterapia per malati terminali
di calcio che ci è stata somministrata ieri, e facciamolo con lo stesso colore
nero di questa brutta pagina e del suo mantello, mettiamo la zeta di Zeman su
queste rovine.