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giovedì 3 maggio 2012

Indifendelio


Dopo la notte bianca di Renzi arriva purtroppo anche quella nera di un Rossi, che ha il giusto cognome per rappresentare bene il colore della vergogna che prova oggi il tifoso Viola rimasto sbigottito a masticare una delle pagine più amare della sua storia, strappata e accartocciata proprio da quello che viene considerato un maestro di calcio e aggiungo io di pugni, e tanta è la delusione nei suoi confronti, per quel suo gesto barbaro che lascia l’amaro in bocca, che lascia un sentimento al rabarbaro, un episodio che lascerà anche una scoria difficile da smaltire, nera e amara come la cicoria, un fattaccio senza precedenti, tanto più grave perché provocato dall’arroganza di un pischello, che l’allenatore avrebbe dovuto saper gestire proprio in virtù del ruolo che rappresenta, e non trasformarlo in una rissa incresciosa con annessa figuraccia planetaria, sperando che dopo questo teatrino anche Ljajic non indossi più la maglia della Fiorentina. L'esonero dell'allenatore era inevitabile in un momento nel quale la squadra non è ancora salva, e dopo aver dimostrato soprattutto di non essere affidabile, la partita infatti è stata altrettanto mortificante, un degno contorno di una serata che non riesco a commentare per come mi sento disgustato. Il danno è enorme e non solo dal punto di vista dell'immagine, ma anche e soprattutto pensando al futuro per il quale Andrea Della Valle aveva scelto proprio l'ex allenatore, come dichiarato insieme alle parole che hanno accompagnato l'esonero. Sono avvilito per come questo gesto ingiustificabile, inqualificabile, grave non solo perché messo in atto da una figura che avrebbe dovuto rappresentare un esempio per tutti, ma anche perché denuncia il clima malato che si respira all'interno della nostra squadra, e nel calcio più in generale, per me che vivo la passione per la Fiorentina in perfetta antitesi con quanto questi protagonisti sono riusciti a mettere in scena, e allora oggi scelgo il nero del lutto, mentre all’ironia appiccico la latta di una stella che rappresenta invece la grande vergogna per quanto è accaduto, e della quale mi sento investito. Una volta salvi mi aspetto un cambiamento drastico, radicale, un rinnovamento della rosa messo in atto con il diserbante e con il coraggio, il calcio purtroppo mi ricorda sempre di più la politica nella quale tutti cercano di riciclarsi, e per questo motivo non trovo una figura che possa essere l’allenatore del nuovo ciclo, che non mi provochi cioè la nausea per un ambiente ormai insopportabile, anzi uno ci sarebbe, e per questo parlavo di coraggio, diamo una possibilità a chi ha sempre rappresentato un calcio all’opposizione, diamo un significato positivo reagendo alla delioterapia per malati terminali di calcio che ci è stata somministrata ieri, e facciamolo con lo stesso colore nero di questa brutta pagina e del suo mantello, mettiamo la zeta di Zeman su queste rovine.