Mi
dispiacerebbe davvero se qualcuno oggi pensasse che in questo blog si fa uso
delle immagini del corpo della donna in maniera indiscriminata e con
l'aggravante dello scopo scaramantico, perché al contrario, invece, lo abbiamo
fatto sempre con il massimo rispetto anche se in maniera goliardica e golosa, e
proprio e solo perché lo amiamo molto, così tanto che col seno di poi che
sappiamo esser piene le fosse, ma se anche così non fosse, non lo abbiamo fatto
mai abbastanza, o almeno non rendendole totalmente merito. Oggi che abbiamo
finalmente le menti sgombre, che niente hanno a che fare con il pesce azzurro,
e tanto meno quindi possiamo parlare di menti più grasse di quelle del tonno,
oggi che proprio la goliardia potrebbe prendere il sopravvento dopo lo scampato
pericolo di un campionato accampato ai bordi della decenza, vorrei integrare un
nuovo elemento di culto e così rimediare a una mancanza di sensibilità verso
un'altra bellissima parte del corpo femminile. Perché questo aspetto, nonché
petto, non è mai rientrato nel rito scaramantico e neanche nella retrospettiva,
in tutti i sensi, di film e attrici che hanno acceso la nostra adolescenza. E
se la scelta, oltre all'occhio, fino ad oggi era sempre caduta sulla retrospettiva,
appunto, per quei fattori scaramantici a cui abbiamo fatto cenno e che
avrebbero dovuto aiutarci a raggiungere l'obiettivo, oggi invece, che è
arrivato il momento di festeggiare in qualche modo, ovviamente senza tanti
caroselli, ma vista la nostra passione per tutto ciò che è godereccio, vorrei
farlo almeno con dello champagne, e scelgo le bollicine francesi per dare un
seguito al post di ieri, ma anche per rilanciare quel tema a me tanto caro, e
che restituisce così il giusto spazio al nostro primo distributore automatico
di cibo. Il seno, appunto, deve o non deve entrare in una coppa di champagne,
se si, lo champagne che va di fuori a quel punto, deve essere ritenuto uno
spreco inaccettabile, e quindi sarebbe meglio prima bere e poi verificare se le
misure sono così garbate da rientrare nella coppa? Oppure sono troppo lontani
quei tempi nei quali il sogno biondo di intere generazioni dormiva con due
gocce di Chanel, mentre oggi è più facile trovare una bionda che dorme con due
uomini, o uomini che dormono senza consumare perché sbronzi per le troppe
bionde consumate, è quindi preferibile oggi che il seno entri in un secchio? Così,
tanto per essere più adatto a soddisfare fantasie sessuali diventate bulimiche,
e allo stesso tempo più capiente per bere e ubriacarsi meglio, o è sempre
meglio l'ebrezza di quelle forme, grandi o piccole che siano, o si preferisce
invece solo la forma, nel senso che non è un approccio formale corretto quello
di parlare di calcio in questi termini, o c'è qualcuno che addirittura
preferisce il formaggio e di quelle forme vorrebbe parlare oggi in questo blog?
E mentre la società sarà bene che in settimana snoccioli qualche nome futurista
per limitare contestazioni da scaffale nella partita del congedo, e mentre io
do ufficialmente il via alla ridda di voci, sogni e fantasie che ci accompagneranno in questi mesi
proiettati al futuro, mi volto solo per una attimo indietro esprimendo il
rammarico per il gioco della Fiorentina che ha dimostrato per quasi tutta la
stagione una mancanza sostanziale di geometria, sarebbe bastato che Rossi,
invece del pugno duro, avesse inserito nella manovra concetti basilari come per
esempio il triangolo che spesso manda in porta l’attaccante, e perché no, anche
un po' di trigonometria applicata, in modo da esprimere oltre a un gioco
ficcante, semplici relazioni geometriche fra angoli e calci d'angoli e
(rapporti di) lunghezze, e così alla fine calcolare il seno e coseno.