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lunedì 21 maggio 2012

La volpe e l’uva


La piazza esprime un pruriginoso disagio per la foschia che s’ingoia le mosse della società, e allora reagisce con fiscalità nervosa, con modi di fare da esattore pignolo, si dice già, che la stessa stampa fiorentina chieda ufficialmente per la prossima stagione, che venga inserita anche la maglia F24, perché le scadenze sono ormai entrate in testa, maniacali, o forse sono entrate in testa per riempire vuoti di potere, perché quei dieci giorni individuati da Andrea come necessari a dare delle risposte, vengono monitorati come purtroppo i sismografi di queste ore, giornalisti come artificieri a disinnescare le parole al vento del presidente. Il cronografo al posto della penna, e conti alla rovescia che neanche alla Nasa, e poi gli sms di Oriali, duri e improvvisi a far correre più velocemente il tempo di quella scadenza, il futuro della Fiorentina sta tutto dentro l’ultimatum, e scaduti i dieci giorni, la società esploderà lasciando dietro di se una nuvoletta dal quale riemergerà solo Cerci sbruciacchiato come Wile Coyote.  Avessi a dire il motivo del no di Oriali, perché io non l’ho capito, visto che le interviste si fanno solo per non dire, o forse perché ci sono i giornalisti, invece, che dicono senza più bisogno delle interviste, e poi c’è Antognoni che carica ancora il fucile per sottolineare garbatamente come aumenti il popolo dei no, detto però forse dall’unico che non lo direbbe mai quel no, un po’ fa sorridere, visto che sono anni che pigola, dopo che addirittura aveva ritenuto uno sgarbo l’assunzione di Guerini. C’è tanta volpe e uva attorno alla rifondazione, e mentre i giornalisti controllano il calendario delle scadenze, cronometro alla mano, sarà questa la settimana del futuro, e se per qualcuno come Oriali la Fiorentina non è ancora matura, per altri come appunto Guerini l’uva ha un sapore meraviglioso, e siccome per noi ha lo stesso identico sapore di quella di Vincenzo, siamo tentati di pensare che è meglio che ognuno sia rimasto nei vigneti suoi, ognuno sotto il suo cielo, o sotto il suo Sky. Se Oriali crede, come lui stesso dichiara, che i Della Valle hanno intenzione di fare una grande squadra, ma che non ha accettato l’incarico per divergenze tecniche sul progetto, devo dire che a me, oltre a non essere stato chiaro per niente, non è piaciuto neanche il modo con il quale ha comunicato il suo rifiuto, un sms alla stampa dopo aver avuto l’offerta di un lavoro così importante, non è quello che si suol dire il massimo dell’eleganza. E se ho capito bene, la divergenza si sarebbe manifestata sulla scelta dell’allenatore, che la società gli avrebbe voluto imporre, e allora spero che se la volpe non mangia l’uva, questa volta non sia perché è acerba ma al contrario, invece perché sia troppo matura, e il più maturo di tutti ha solo la Z dello zibibbo, un dolce e liquoroso modo di ridare la scossa ad un ambiente appassito.