.

.

domenica 13 maggio 2012

Il calciucco


Siamo alla fine di un campionato che per ingredienti somiglia molto a un calciucco, e non lo dico perché influenzato dal respiro del mare che si appoggia sulla Terrazza Mascagni, lo dico invece per gli ingredienti cosiddetti poveri di soddisfazioni, che purtroppo nel nostro caso lo hanno composto. Mi viene in mente JoJo per esempio, unico crostaceo, a volte accompagnato dall'altro però molto più crostino di un Cerci, tra i molluschi emerge flaccida la stagione di Montolivo, capace di svariare tra partite mence come seppie e tiri da giocatore che ha sempre il polpo in canna, e poi se la nostra stagione è orfana di gioie o giù di lì, lo è perché è stata stagione scorfana, abbellita solo dalle cicale di mare e non, ma che abbiamo pubblicato solo noi. Il nostro calciucco è stato messo a cucinare ovviamente in tempi diversi, a seconda del tempo di cottura richiesto dal pesce, che fosse troppo duro come Sinisa, oppure da pescatore vero come Delio, che i suoi migliori colpi gli ha inferti sui polpi come Ljajic sbattendoli bene bene sulla panchina come fosse uno scoglio, e quando ha parlato di lacrime e sangue, lo ha fatto riferendosi alla salsa di pomodoro, una stagione quella che è stata, alla fine adagiata su fette di pane abbrustolito, alcune bruciate come quelle cinque che ci hanno fatto a fette, agliate, che ti ritornano in gola per sempre, e poste sul fondo del piatto e della nostra storia. Il nostro calciucco è l'amalgama di una squadra che non è riuscita mai a trovarla quella benedetta amalgama, e poi potremo pensare all'editto della Repubblica Fiorentina che proibiva di friggere perché l'olio serviva per alimentare la luce del faro, e allora si sarebbe inventato il calciucco che ne contiene pochissimo, se non fosse però che il nostro faro JoJo è stato fisicamente troppo intermittente, e che se qualche frittura ce la saremmo mangiata anche volentieri, avremmo fatto volentieri a meno, invece, di qualche grande frittata, una su tutte la sconfitta interna con la Juve. A parte le ipotesi più stravaganti o le leggende come quella che Montolivo non fosse già d'accordo di andare a tuffarsi nello zafferano, il nostro calciucco è un piatto realizzato con gli avanzi del pesce invenduto, quello della mancata rivoluzione insomma, il nome è probabilmente di origine turca, un termine impronunciabile come del resto il nome di Zeman, che starebbe a significare “di piccole dimensioni” in riferimento ai piccoli pezzetti che compongono la zuppa, come anche alle soddisfazioni molto piccole che ci siamo tolti quest'anno Poi c'è l'ipotesi che il nome provenga dallo spagnolo, come quella di un Luis Enrique sulla panchina Viola, o addirittura vietnamita introdotta dai marinai di ritorno dall'Estremo Oriente, dove i Della Valle fanno affari d'oro. Ma il vero nostro problema comunque, mentre ci accingiamo a salutare la squadra nella sua ultima partita con il Cagliari, non è stato tanto quello di aver mangiato un calciucco in questa stagione, perché è un piatto meraviglioso se fatto bene, ma soprattutto meraviglioso se è un vero calciucco, perché a noi è successo la stessa cosa che aveva fatto insorgere i livornesi con a capo il sindaco, quando ci fu un sollevamento popolare come da noi una contestazione, loro a difesa del nome, e da noi perché quello che ci hanno fatto mangiare è quello surgelato della Buitoni, e mentre Livorno è riuscito a togliere dalla dicitura sulla confezione “alla livornese”, a noi è stata tolta la passione. Non a me. Grazie a tutti per gli auguri.  

35 commenti:

  1. La caipirinha l'è bona soltanto 'n Brasile, i'cacciucco e vien bono sortanto a i'mare perchè e ci vo' que' pesciacci di scoglio che costan anche poho ma che devan esse' freschi e sape' ancora di mare. Noi e s'è fatto con roba di frigorifero quasi andaa a male o icche tu speravi? Comunque auguri poeta e speriamo che quest'anno e si faccia meglio anche perchè se si fa peggio e si dà di barta.

    RispondiElimina
  2. Enrique non mi riempie l'occhio, per ora ha fatto soprattutto vento, ma con Baldini ai vertici sarebbe almeno espressione di un progetto. Ranieri, che sembra sempre più certo (Fiorentinachannel enfatizza, nel suo breve sunto della conferenza stampa di ieri, l'elogio inevitabile di Guerra al tecnico romano mentre omette analogo gradimento per la panca fiorentina per lo spagnolo, solo compassionato), sarebbe invece una rattoppatura, che durerebbe quanto durano le rattoppature, soprattutto in ambiente dalle sollecitazioni traumatiche come quello fiorentino. Oriali, senza i mezzi dell'inter, coi quali ha comunque scazzato alla grande prima che il nerazzurro Guido Rossi inventasse scudetti anche per quel negato alla vittoria di Moratti e prima che Mourinho toccasse con la sua bacchetta magica zucche e zucchine trasformandole in carrozze dorate, Oriali (dicevo) fa la figura di certi generi, di poche sostanze ma con blasone patrizio, scelti da self-made men con portafoglio frusciante per far loro sposare la figlia zitella e bisbetica. E' una cazzata che s'annuncia di lontano ma, come Firenze ha visto distrutta la carriera di un allenatore che, con le numeratissime ma importanti eccezioni di Pollock, Marco da Monza e lo Sfiammachecche, avevamo tutti accolto con entusiasmo, come negare, di rovescio, la possibilità che Ranieri riesca in ciò in cui ha sempre fallito, far giocare una squadra di calcio a uno sport che si avvicini quanto più possibile al calcio?

    RispondiElimina
  3. Quello che sconcerta  è il fatto che dopo aver dichiarato ai quattro venti che finalmente si sarebbe fatta piazza pulita per riaprire un ciclo, le persone alle quali si starebbe pensando, in società, per affidare loro questo compito sarebbero Oriali e Ranieri, le cui caratteristiche, i cui curricula parlano inequivocabilmente di due bolliti che hanno ottenuto  rarissimi risultati in circostanze particolarmente favorevoli e comunque  largamente inferiori  anche alle più limitate aspettative. Se non ricordo male il detto “zeru tituli”, fu coniato specificatamente per Ranieri. Per me sono due personaggi enormemente sopravvalutati, che  si sono messi in evidenza, in questo ambiente dove sono cresciuti, in quanto tecnici e dirigenti grazie in minima parte alle loro doti di mediocri mestieranti ed in massima parte alla fortuna, così importante nel calcio, ed al loro modo di presentarsi. Quando poi leggo, a questo ultimo proposito, che il loro pregio principale e per il quale sarebbero in testa alla lista dei preferiti dai DV , sarebbe   la loro immagine educata ed elegante, mi arrendo, non ho più parole.

    RispondiElimina
  4. Io insisto, Chiari, perché un conto sono le opinioni e i gusti personali e un altro sono le falsità (non ti sto dando del falso, non mi permetterei mai, sto solo cercando di capire meglio quello che intendi). Che non ti piaccia Ranieri è più che lecito ma dire che le ultime stagioni di Ranieri siano state facilitate da circostanze favorevoli mi sembra come minimo una forzatura: ha preso il Parma al penultimo posto in classifica e l'ha salvato alla grande; ha preso la Juve post-calciopoli e l'ha portata x 2 volte al 3° posto (il valore di quella squadra si è visto bene nei 2 settimi posti successivi); ha sostituito Spalletti con la Roma nelle ultime posizioni e l'ha portata a lottare x lo scudetto contro l'Inter (pluriaiutata) di Mourinho. Queste non mi sembrano situazioni favorevoli, questi non mi sembrano brutti risultati e quantomeno non sono risultati inferiori alle più limitate aspettative. E' il curriculum di Zeman che ha una storia di esoneri più lunga della divina commedia quindi ok, esprimiamo pure le nostre opinioni ma raccontiamo le cose per quelle che sono!!!!
    Considerazione personale: Ranieri ha chiesto garanzie dal mercato mentre Zeman si accontenterebbe di poco quindi se la società dovesse optare per il testaccino sarebbe un segnale forte che la società vorrebbe dare alla tifoseria, costruiamo una squadra che lotti x qualcosa, mentre se il prescelto fosse Zeman sarebbe la riprova di quello che in molti prospettano da tempo, il ridimensionamento e di conseguenza il mancato rilancio del progetto, accontentiamo la piazza prendiamo Zeman così spendiamo poco!!!

    RispondiElimina
  5. Non c’è proprio alcuna falsità o distorsione dei fatti nelle mie parole, Deep,  ma l’espressione di  gusti personali  e di circostanze, che ho definito  favorevoli  in generale sulla loro carriera; poi  in una lunga carriera  si trova sempre qualcosa di salvabile,  ma   comunque, nel loro caso,  mai di memorabile, sia nel gioco che nei risultati, intendendo, per essi,  TITOLI,  non parole, e quando alleni squadre come la Roma, la Juventus, l’Inter, il Chelsea, i TITOLI, caro mio Deep,sono un MUST altrimenti si parla di  un PERDENTE NATO. Ecco,  la mia opinione di Ranieri è esattamente quella,  di un PERDENTE NATO , di un mediocre mestierante nascosto dietro ad  un maschera di presunta altissima professionalità.  Altro personaggio e completamente  diverso è Zeman, un innovatore coraggioso,  che è riuscito a vincere dove nessuno se lo sarebbe mai aspettato, offrendo un calcio memorabile CHE PASSERA’ ALLA STORIA, tanto innovatore e coraggioso da prendersi rischi che il frenetico mondo del calcio mal sopporta, che ha mantenuto tutta la sua freschezza e la sua modernità, persino migliorandosi sapendo correggere certi limiti delle sue idee iper-offensive, e che per tutto questo , secondo me, in una situazione come quella attuale della Fiorentina, cascherebbe a fagiolo. Se invece, come ipotizzi tu, la Fiorentina vuol fare davvero le cose in grande e subito da grande, allora anche in questo secondo caso non sono certo i trombati, bolliti e superati Oriali e Ranieri a fare il caso nostro,  ma ben altri, tipo Spalletti, Benitez, Henrique, Bielsa, o persino un Mazzari, con sopra non Oriali ma un Baldini, tanto per dirti il primo che mi viene in mente.

    RispondiElimina
  6. Mazzari sta per Mazzarri, ovviamente.

    RispondiElimina
  7. Happy half century,Pollock

    RispondiElimina
  8. Scusa, Chiari, ma Zeman ha allenato la Stella Rossa in Serbia ed è stato esonerato, ha allenato il Fenerbache in Turchia ed è stato esonerato, ha allenato Lazio e Roma in Italia eppure queste squadre sono tra le più blasonate nelle loro nazioni, non sarebbe stato lecito attendersi qualche vittoria da Zeman? Cosa ha mai vinto in carriera, invece?
    Per quanto riguarda la tua ultima considerazione devi considerare che Spalletti, Benitez e Bielsa costano il triplo di ingaggio rispetto a Ranieri, ma questo non significa che Ranieri non possa chiedere rinforzi adeguati. 

    RispondiElimina
  9. Tu puoi continuare fin che vuoi, Deep, ad elencarmi le disavventure di Zeman, disavventure  dovute al suo modo innovativo concepire il calcio,e ad ignorare le cose splendide che ha fatto E CHE STA FACENDO, le quali, ti ripeto, lo faranno passare alla storia. Per me e per tantissimi tifosi viola, che non sono certo masochisti,  quello che ha fatto Zeman, quello che sa fare e SOPRATTUTTO QUELLO CHE STA FACENDO lo rendono in questo momento l’allenatore ideale della Fiorentina; per gli stessi motivi io e la quasi totalità dei tifosi viola, vediamo come fumo negli occhi l’accoppiata, di tromboni-trombati , Ranieri- Oriali, considerandola di pura facciata, costosa ed inaffidabile. Tieni conto che se, come dici tu, Ranieri, con quel po’ po’ di curriculum che si ritrova,  si è così deprezzato rispetto a Spalletti a Bielsa ed a Benitez, vorrà pur dire qualcosa no? Vorrà pur dire che è un saldo, che è bollito, o no? E comunque anche al prezzo di saldo che vale oggi  io gli preferisco non solo Zeman, ma anche  Mazzarri, Henrique e lo stesso Pioli.  

    RispondiElimina
  10. Chiari, forse mi hai frainteso, io non voglio assolutamente farti cambiare idea su Ranieri e Zeman, mi limito a farti presente che molte delle cose che hai scritto sul testaccino non sono vere e che sono tagliate su misura per Zeman. Guarda, ti ripeto, che io non è che faccia salti di gioia per il suo arrivo, qualora fosse, preferirei di molto Mazzarri, Pioli, Montella e tutti gli altri scritti da te ma Zeman proprio no, Zeman e Louis Enrique li aborro e spero che in Fiorentina ci sia finalmente qualcuno che ne capisca (visto che non è così scontato) e che ci tenga lontano da queste 2 sciagure!!!

    RispondiElimina
  11. Deep,  mi dispiace per te ma le cose non vere le  dici tu, semplicemente perché  la realtà ti contraddice clamorosamente , infatti Ranieri  si sta svendendo perché  è un trombato ed è un perdente conclamato a livello mondiale, al contrario Zeman  è sulla cresta dell’onda,  ha dimostrato ripetutamente di essere non solo un vincente,   ovviamente in relazione agli obiettivi prefissi , alle condizioni in cui lavora ed al materiale che gli viene  messo a disposizione, ma uno che, grazie al suo genio, sa fare veri e propri miracoli, ed anche questa non è una mia opinione, è una valutazione che fanno tutti. Poi tu puoi pensarla diversamente, puoi  benissimo non apprezzare il suo tipo di calcio,  ma quanto ho scritto qua sopra sono fatti.

    RispondiElimina
  12. Chiari scusami ma non sono minimamente d'accordo con te. La pianto qui perché sta diventando una diatriba sconveniente per il blog di Pollock. Ti dico solamente che a me Ranieri non piace molto, spero che almeno questo messaggio tu l'abbia ricevuto, ma lo preferisco a Zeman e che tra i 2 l'unico che ha vinto qualche trofeo è proprio il testaccino. Zeman invece, nonostante abbia allenato la Lazio dei tempi d'oro e la Roma, non ha vinto niente quindi definirlo vincente mi sembra un'ulteriore forzatura. Passo e chiudo!

    RispondiElimina
  13. Deep ti assicuro che la nostra discussione non è assolutamente sconveniente, anzi. Ti ripeto, vincere o perdere devi valutarli  in relazione agli obiettivi. Ti faccio un esempio, il Milan quest’anno ha perso, l’Udinese, pur arrivando dietro al Milan,  se centra la Champions League, ha vinto. Chiaro? Ranieri in rapporto agli obiettivi che poteva realisticamente  raggiungere  è un perdente, anzi è il perdente per antonomasia,  Zeman invece ha saputo, pur adottando tattiche innovative coraggiose e rischiosissime,  più di una volta essere non solo  vincente ma stravincente   al limite del miracoloso ed al punto da fare storia. Non parliamo poi del loro contributo tecnico-tattico al calcio, non c’è confronto. Deyna  l’ha partita del City me la sono goduta tutta anche io, a quel punto mi ha persino fatto piacere che Balotelli abbia trovato il suo spazio giocando  benissimo nel finale di partita quando, preso dalla disperazione,  Mancini  l’ha schierato. Partita storica e spettacolare, poi immagini commoventi e coinvolgenti, hai ragione.

    RispondiElimina
  14. "L'ha partita" sta per "la partita", chiedo venia.

    RispondiElimina
  15. Deyna , so che tu non sei favorevole alla tv satellitare, ma questa volta ne ho tratto un netto vantaggio perché disponendo di sky family ho potuto seguire le due partite, in contemporanea per un tempo, e visto che l’unica cosa che attirava l’attenzione  al Franchi erano  i cori dei tifosi, anche in quei momenti  mi sono trovato a guardare di più il City.  

    RispondiElimina
  16. Invece ero allo stadio e mi è toccato a vederla tutta, una delle partite più pallose della storia, che avevamo anche vinto, grazie ad Avramov. Per me il goal di Felipe era buono

    RispondiElimina
  17. Scusa Jordan, forse ti riferisci
    al gol annullato a Natali, dove il fallo, nonostante quello che scrive il sitone,semmai l’ha subito lui da Avramov andato a farfalle e rovinatogli addosso,però nel rallenty s’è visto anche che forse Natali era in
    off-side, e penso che sia per questo che il gol è stato annullato.

    RispondiElimina
  18. Il goal (che era di Natali) è stato giustamente annullato per fuorigioco. L'ha detto pure Avramov in zona mista intervistato da Luca Cellini. Pensate che Avramov ha rivelato che la Fiorentina gli ha sempre negato di rilasciare interviste nel periodo viola.

    RispondiElimina
  19. Ri-rispondo qui, Jordan: a quelli del 5,49, come ti ho già detto (uffa!), a coloro (che non sono il Multinick, che di Neto se ne frega, perché lui nemmeno sa che gioca nella Fiorentina) che si sono espressi maggioritariamente nei blog, dopo l'Atalanta, con accortezza d'analisi (primo fra tutti io: ahahahahahah!). Di addetti ai lavori hai parlato tu, a proposito di pennaioli osceni che ne sanno meno di mio figlio piccolo, di calcio, e poi l'hai deviata su coloro che «prendono le decisioni», ma se fosse (come non è più) il Corvo, a prender la decisione, diresti che è un coglione e fine dell'aureola per gli addetti. Ma ti dirò, mio grande, squisito e veramente caro amico (solo un po' piccosetto e un briciolo più attempato da ieri: ahahahahahah!), che oggi, che non è stato chiamato a uscire, Neto è stato bravissimo nella parata nel finale, che ho descritto nel mio commentone in tutta la sua difficoltà. Ha poi, se lo guardi camminare, un passo di grande eleganza, il che è comune alla maggior parte dei grandi portieri, che falcano come ghepardi a riposo (non Boruc, che è della minoranza però anche buona). Poi magari alla prima di campionato s'impala nel «m'ama non m'ama, esco non esco» come davanti a Moralez a Bergamo e non ci sarà Nasty, stavolta, a salvare sulla linea. Speriamo bene, oggi mi è piaciuto. Intanto vedo che non hanno convocato Segnamai: o perché? O icche la vor dire hesta? il capocannoniere degli ultimi Mondiali? E Gila nemmeno! Il miglior bomber italiano in attività, come dissero tra Svizzera, Siena e Fifth Avenue: ahahahahahahahah! Belle convocazioni, Prandelli mi è piaciuto e il mio idolo Verratti, che Deyna spregiava quando gliene parlavo a suo tempo (nnnnaaaaa, i piccolotti in quel ruolo nnnnnnnaaaaa!) è dei 32, il che farà lievitare il prezzo a quote per noi irraggiungibili. E siamo sicuri che, scremati di 9, Montolivo ci sarà, nella lista finale? Se manca, e' si vince l'Europeo, can dell'Eva! Forza Italia e quindi forza Prandelli! L'Italia, la squadra più bella! L'azzurro, il colore del cielo!

    RispondiElimina
  20. Alcuni di quelli del 5,49 gli davano anche colpe sul primo goal, o che posso ragionar con questa gente. Oggi invece a me non è piaciuto tantissimo, perchè so che è bravo e sono esigente. E' stato bravissimo alla fine come giustamente dici, ma ha smanacciato davanti (pericolosissimo) un tiro frontale da fuori, il che, essendo episodico, sarebbe ancora il meno, ma, soprattutto, non ha arrischiato un'uscita alta, il che potrebbe essere anche simbolo d'intelligenza, non trovandosi al top, necessariamente, col senso del tempo in questa operazione che ho sempre ritenuta la più difficile per un portiere. Però, a regime, lo voglio vedere. Parlo di uscite alte, sugli angoli, o sui cross, ed avrebbe potuto farne sì, anche oggi, non facilissime, non obbligatorie, ma possibili. Il goal era di Natali, è vero, e credevo fosse sato annullato per carica sul portiere (che non esiste) il fuorigioco, in diretta, ed era proprio sotto di me, non l'ho visto.

    RispondiElimina
  21. Sì, la smanacciata nel primo tempo l'ho segnalata nel commentone, ma stava abbastanza sicuro che non avrebbe dato tanti pericoli di rimbalzo: non era una posizione facilissima, schiacciato sul palo, Boruc l'avrebbe bloccata in presa ma perché lui, in quello, è il numero uno e ha le braccia a tenaglia. La sola uscita che poteva arrischiare (che io ricordi) è stata su un cross ad altezza medio-bassa, nella ripresa, ma se segna l'attaccante lì si dice, di solito, che è colpa dei difensori (ed è vero, ma se sei un grande esci e togli il problema alla radice: ci vogliono però du' palle come Il Colleoni e a quell'età ce le aveva solo Buffon, peraltro migliorato nelle uscite col tempo).

    RispondiElimina
  22. Bloccarla in presa poteva essere rischioso visto che era forte e non ad altezza di petto, ci devi andare di polso bloccato e di gomito per ammortizzare, ma la palla è viscida perchè piove e rischi la cappella, però deviare a lato o, comunque, mettendoci bene i pugni ribatterla lontano sì.
    Sulle uscite alte io ho un po' una fissazione, per me sono il limite tra un grande portiere ed uno normale. Il grande portiere è il re della sua area, lì devono essere tutte sue, quello normale fa come Frey, sta sulla linea di porta e dice al Natali di turno che son cazzi suoi. Boruc, a parte le ultime due cappelle (ma perchè ci prova) a Lecce è dei primi. Neto in Brasile mi sembrava promettere bene anche in questo, però, ripeto, è la prima cosa che si perde a giocar poco.

    RispondiElimina
  23. O come mai Jordan e Colonel, che erano allo stadio, han tutt'e due confuso Natali con Felipe sul gol annullato? Quella su Verratti, ripeto, non me la ricordo, anche perché l'avevo visto giocare pochissimo, fino al mese scorso. Ora mi posso esprimere con un po' più di cognizione di causa, ha ottimi piedi, una visione di gioco e una precisione nel lancio enormi, ma data la sua minuta costituzione gli devi costruire attorno un centrocampo  che lo protegga e rimedi ai suoi limiti in interdizione, quindi con almeno un muscolare d'eccezione. Su Forrest Giamp© fuori dall'Europeo ancora me la rido, anche se ero convinto che Prandelli l'avrebbe convocato [a volte la sua meritocrazia perde colpi, vedi Ranocchia, Giaccherini, Montolivo...]. Peccato, da un lato sono un po' triste, a pensare alle pazzinate sottorete che mi perdo. Altra soddisfazione, come detto prima, la rete al 94' del Kun Aguero [sì lui, 23 gol quest'anno, più 5 in Europa, quello che veniva descritto di là da BB come un mezzettone deluxe, aaahha], che consegna il campionato alla squadra di Mancini, che fu anche di...Deyna, al tramonto della carriera. Che ne pensate piuttosto delle parole di Guerini su Luis Henrique? A me hanno colpito, mica mica, vuoi vedere che...

    RispondiElimina
  24. Proprio perché eravamo allo stadio, Deyna, dove si vede meglio quasi tutto ma la prospettiva ti fa prendere delle cantonate, nelle mischie, cui non c'è replay che possa riparare. Di sicuro non c'è fallo sul portiere: il Multinick ritardato mentale e coatto alla tele scrive due volte, a pochi minuti l'una dall'altra firma, che era fuorigioco, ma allora direttamente su calcio fermo? Boh! Hai visto piuttosto che quella nullità di Segnamai anche stasera ha scacazzato un gol da due metri, dritto sul palo (se gioca a mosca cieca nella Death Valley puoi scommettere che inzucca l'unico palo segnaletico con bucefalo ai piedi nel raggio di mille miglia). Su Giaccherini non sarei così reciso, Deyna, e comunque è uno di quelli che verranno esclusi dalla rosa dei 23. Le more annunciate stamani da ADV sembrerebbero aprire spiragli d'attesa sulla sorte di Baldini, nel qual caso Enrique andrebbe quasi da sé. Che dirti? Io non condividevo i tuoi entusiasmi esordiali per lo spagnolo, i risultati mi hanno dato ragione ma è vero che la campagna acquisti non era così brillante nonostante l'esborso, le forti pressioni su Enrique al torno d'anno perché si facesse più «ragionevole» hanno imbastardito il modello barcellonesco, senza gli esiti sperati peraltro, e l'assenza di Osvaldo ha pesato la sua parte. Sempre meglio lui che Ranieri, lui ha un'idea di calcio ed è persona cristallina, l'altro è un cianfruglione romano da teatrino di borgata che vorrebbe dartela a bere per giunta e non gli crede nessuno. Che mi dici dei baffetti di Montolivo con tanto di scriminatura al capello gonfio? Me li sono visti da presso, un collage tra Schiaffino e Johnny Depp, senza i piedi del primo e senza le tope del secondo (solo claudiozze, ahahahahahahah)!

    RispondiElimina
  25. Eh no, cacchio!!!! Se deve essere Luis Enrique allora Zeman tutta la vita!!!

    RispondiElimina
  26. Deyna,  su Enrique sai bene che con me sfondi una porta aperta. Io penso che quest’anno abbia  fatto vedere un bel calcio, che  abbia dimostrato di saperlo insegnare e che il modello Barcellona è esportabile anche fuori dalla Spagna, basta scegliere i calciatori giusti, che esistono sotto tutte le latitudini. Le difficoltà di percorso, soprattutto agli inizi, erano da mettere in conto, ma siamo alle solite, nell’Italia calcistica  non si sa aspettare, le tensioni (e le impellenze economiche) logorano i rapporti e le persone più che in ogni altro paese,non si sa vedere cosa succede in campo al di là del risultato, quante volte abbiamo visto cambiare radicalmente il giudizio, in positivo o in negativo, sulla prestazione di una squadra o di un singolo calciatore, sulla base di un singolo episodio fortunoso che ne ha cambiato il risultato finale? Lo spagnolo inoltre è anche una gran persona, della stessa pasta di Guardiola anche da questo punto di vista, intelligente, serio, onesto e con la schiena molto ben dritta. Ha lasciato Roma con una signorilità ed una intelligenza come se ne vedono poche in circolazione. Enrique significherebbe anche la trasformazione del nostro settore giovanile nella Cantera Viola, potrebbe significare anche Baldini e se significasse anche un pacchetto con , che so,  Osvaldo e Lamela, eh,eh,eh, avremmo fatto bingo. E a quel punto mi sveglio.

    RispondiElimina
  27. Di sicuro aspettano qualcuno, non so se Mazzarri o Baldini o Luis Henrique o lo stesso Zeman, ma se fossero Oriali e Ranieri sicuri perchè menarsela tanto visto che sono entrambi liberi da tempo? Poi magari cascano lì, ma sarà perchè qualcuno ha detto no.

    RispondiElimina
  28. Tanto per non fare gli ingordi,
    con Enrique andrebbe benissimo anche Lo Monaco.

    RispondiElimina
  29. Quel che rassicura, circa l'ipotesi-Ranieri, è che quello scarsone, abituato a lavorare con grossi giocatori che gli tolgano le castagne dal fuoco, non accetterebbe una Fiorentina sùbito privata di Jojo, ciò che di fatto Guerini ha annunciato nella sua conferenza stampa dopo il match. Dall'Inghilterra, come prevedibile, offerta record non rifiutabile, tanto più che il giocatore aveva già cominciato a far flanella. Sono 35 milioni cui si aggiungeranno i soldi di Boruc e di Vargas e quel che può venire (poco) da elementi desilvestrici in uscita: mettiamo 50 milioni, che non verranno reinvestiti, a mio avviso, per più di due terzi e che richiederanno un DS con palle siffrediane per ottimizzare (= tre bei giocatori, centrocampista, esterno sinistro, centravanti, più una punta di riserva). Altri soldi non ci sono e il monte ingaggi, se gli arrivi che ho detto si concretassero, finirebbe per aumentare ad ogni modo. L'indugio potrebbe esser dettato anche da vigilanza sulla situazione di Mazzarri, eccellente e che però è molto inviso alla piazza, la quale ritrova in lui i difetti della toscanità che non vuol riconoscersi allo specchio.

    RispondiElimina
  30. E Romizi di ritorno, of course e di corsa.

    RispondiElimina
  31. Colonel, dovrei rivedere, ma mi sembra che il Forrest Giamp© non sia riuscito manco a cogliere il palo, ce l'ha buttata Biava!

    RispondiElimina
  32. Ora, Colonel, non vorrei entrare in questi dettagli alla Diego Dalla Palma, sull'efebo che si è truccato da quinto moschettiere...Basta e avanza il turbinio di sms che da ieri infuria sui tabulati telecom, nel triangolo delle bermuda Bordighera-Roma-Firenze! Spero Parma ne resti più dignitosamente fuori. Piuttosto, Luis Henrique: a me affascinava il progetto-Roma, nel suo insieme, di LH allenatore non sapevo, come chiunque, giustamente un'acca. Visto all'opera, posso dire che per un lungo periodo ha saputo dare un'impronta riconoscibile alla sua Roma, un bel gioco, anche se con voragini aperte nella propria metà campo. Poi, pressato dall'ambiente, ha cercato di italianizzarsi un po', e la creatura si è persa assieme ai panni puliti, perdendo gioco senza acquistare solidità difensiva. Paradossalmente, venisse, potremmo profittare delle esperienze che ha accumulato a Roma e della sua Idea di calcio, senza pagare lo scotto dell'inesperienza.

    RispondiElimina
  33. Il pregio di Luis Enrique è quello di aver saputo dare un'impronta alla Roma, una sua fisionomia, un'idea di gioco anche bello nelle giornate si. Il difetto è quello di averlo voluto imporre anche fuori casa, cosa ben difficile. Ma è un allenatore onesto che crede nelle sue idee e non si fa condizionare neanche dai big dello spogliatoio. E' un allenatore che andrebbe giudicato su un periodo medio, 2-3 anni, non nel singolo e chi ci punta non può aspettarsi risultati nel breve, cosa che in Italia non è permessa né accettata per mancanza di cultura sportiva. A me piacerebbe ma non verrà. Zeman è una scelta di pancia, si cavalca l'onda dell'entusiasmo Pescara ma erano anni che non offriva questo "suo" calcio spumeggiante, a me sembra un grosso rischio prenderlo, alla luce degli ultimi due anni sarei propenso non all'usato insicuro Ranieri ma ad un km 0 in stile Pioli. Niente effervescenza boema ma tanto pragmatismo italiano, al netto degli inarrivabili Mazzarri e Spalletti chiaramente. In settimana serve il nome del DS, tutto il resto verrà dopo. 

    RispondiElimina
  34. La Digos  ti ha male informato  mancano delle citta' .

    RispondiElimina