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mercoledì 17 gennaio 2018

Un bel mazzo di fiori


Perché la squadra con il giglio? Perché sono sempre rimasto affascinato da un bel mazzo di fiori. Anche solo da un bel mazzo. E anche quando il profumo non è propriamente quello della vittoria ma ci sono dei sentori di pepe nero e spezie. E poi non è sempre un bene essere dei numeri uno, specie quando stanno servendo il 48. E’ meglio vincere, certo, ma il pane e salame è comunque meglio di una colica renale. E alla fine ne una vittoria e nemmeno il salame potranno mai rallentare il processo che vede la nostra vita costellata da persone che muoiono prima di noi. In un’epoca in cui tutti parlano di tutto spesso senza sapere nulla, il salame deve farsi argine. Mangiare pane e salame distoglie almeno per qualche minuto dalla convinzione di sapere cosa pensano davvero i giocatori quando rilasciano interviste. So benissimo che è tutto soggettivo, il Marasma dopo l’apprezzamento di Pioli da parte dell’argentino ha creato il primo striscione del 2018: “Trasparenti, genuini, semplici, innocenti come Pezzella sarete voi”. A chi crede che dire tutti i giorni la stessa cosa porti col tempo a dire una verità, suggerisco di attorcigliare 4 spaghetti al centro del piatto come prova del nove, e poi verificare se si è diventati anche chef. Secondo me l’allenatore che legge le critiche dei tifosi della squadra che allena, dall’alto di una competenza necessariamente superiore, si comporta come ho fatto io con il venditore di rose. Il ragazzo aveva fame e allora gli ho offerto qualcosa da mangiare, mi ha ringraziato precisando di non volere niente con il maiale, ha preso due pizzette e poi si è sfondato di tartine con la ‘nduja che a suo dire è il peperoncino più buono che ci sia. A quel punto non me la sono sentita di dirgli che si fa con il maiale. E già che ci sono mi chiedo anche a cosa serve dire che mettere quel giocatore al posto di quell’altro migliorerebbe il rendimento della squadra, che giocare a tre in difesa invece che a quattro ci consentirebbe di sfruttare meglio le caratteristiche dei giocatori. Io per far capire l’inutilità di tale logica comincerei con il riportare i Marò in Egitto, che da quando sono tornati, al tifoso Viola non è cambiato un cazzo.

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