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martedì 23 gennaio 2018

Il tifoso ai tempi dei suv


A quei tifosi che vivono col sospetto di avere sempre ragione, e che quindi l’allenatore sbaglia, la proprietà sbaglia, e anche il centravanti sbaglia, chiedo se prima della moda dei suv avevano mai sospettato che ci fossero così tanti uomini con l’uccello piccolo. Ogni giorno che passa maturo la convinzione che il candidato premier autorevole di Berlusconi sia proprio un tifoso Viola di questi. Sono altresì convinto che il solerte tifoso Viola saprebbe anche come gestire le problematiche di un perizoma che si infila ovunque, e delle tecniche per rimetterlo a posto senza che la compagna possa apparire minimamente volgare. Tifosi che per rendere le trasferte meno amare di quella genovese sono costretti a viaggiare su un Toblerone. Per quanto riguarda la divisione presente nel nostro modo di vivere la passione, né la beatificazione e né la demonizzazione hanno ormai più senso, forse dovremo smetterla di fare distinzioni. Diciamoci la verità, la malinconia sta bene su tutto, ma malinconia di cosa? Per eliminare le distinzioni comincerei nel trovarci d’accordo sul fatto che per mandare via i Della Valle bisogna avere una soluzione almeno uguale o migliore. Non ha senso aprire le case chiuse se non si aumentano gli stipendi degli uomini. Su questo spero di trovare condivisione massima. Anche se non vorrei fare peggio, ovvero la mancanza di divisione alla fine potrebbe disorientarci, così come l’influenza senza febbre vuol dire toglierci dei diritti. Semmai teniamoci solo le differenze tipiche presenti tra uomini e donne, loro che continuassero pure a guardarci negli occhi prima di arrivare casomai al pacco, noi che prima di arrivare agli occhi facciamo degli strani giri tutto intorno. Differenze che devono rimanere chiare almeno tra corteggiamento e molestia, tra chi vuole lavarti il vetro e chi ti riga la macchina.

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