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giovedì 18 gennaio 2018

Meglio i bamboccioni di chi va via a scadenza


Guardando Tommaso che già tromba mi sento di dire a chi ha ancora i bambini piccoli, di goderseli finché può, perché poi è un attimo, crescono e vanno via di casa a quarant’anni. Non come i calciatori che se ne vanno subito, per fare plusvalenza o come Hagi per seguire un percorso di migrazione al contrario. Oppure se ne vanno via a scadenza di contratto. Dopo Antognoni, di bandiere rimangono solo i figli. Dire che i giocatori pensano sempre ai soldi è realtà, dire che i nostri figli ventenni pensano solo alla passera è invece mistifigazione della realtà. Per Tommaso sarà anche la prima volta che andrà a votare, e dopo avergli raccontato di come funzionavano certe cose quando c’erano ancora DC, PCI, MSI, PLI, mi ha detto che leggerà attentamente tutti i programmi e darà il voto a chi rimetterà le sorprese nei sacchetti di patatine. In questi giorni ho provocato qualche risentimento con i miei editoriali, ma forse perché non avete capito che erano solo uno spot, che volevo dire; sono qui se avete bisogno di uno che non capisce una sega. Prezzi modici. Per ritornare ai figli, basta parlarci dieci minuti e si capisce subito che tutte le ansie, i conflitti, i traumi, certi blocchi psicologici e certe cessioni sono causate da famiglie e parenti, vedi me, Hagi, Ljajic. Non capisco perché allora su certi striscioni leggo “difendiamo la famiglia tradizionale”. Poi ci sarebbero quelli che nel 2018 ancora dividono gli uomini per razza e non se l’uomo lo saltano per creare la superiorità numerica.

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