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lunedì 18 gennaio 2016

Un sabato sera da ribelle

E’ la prima volta che nel calcio il cambio dell’allenatore priva i tifosi della possibilità di rifarsela col tecnico. E così a Roma non hanno potuto intonare neanche “Garcia vattene”. Ma pensiamo a noi che non stiamo poi  così tanto meglio. Altra sconfitta, altro infortunio (Alonso) e altro cartellino giallo che ci priverà, dopo Badelj, anche di Vecino nella partita contro il Torino di domenica prossima. Piove sul bagnato come si suol dire, anche se le previsioni meteo mettevano neve. Mi sono piaciuti solo Alonso e  Borja Valero, il resto è una squadra sgonfia, poco determinata, sterile, scoraggiata. Il Milan ci infila senza neanche faticare troppo, e vince meritatamente. Kalinic non da più la profondità, Ilicic è in giornata no, e la squadra sembra proprio non crederci più. Quella gran bella squadra della prima parte della stagione è solo un ricordo, ci avevo creduto perché giocava splendidamente, ed era tatticamente forte. Oggi invece devo dire che se la donna della tua vita ha 30 anni meno di te, o sei milionario o sei padre di una femmina. Insomma, poche idee, ritmi bassi, e nessuna occasione da gol. Ha detto questo in sintesi la partita di ieri, confermando il momento negativo già intravisto contro la Lazio. Napoli e Juve intanto se ne vanno, come me che sono in viaggio verso il Piemonte. Del resto, che il campionato, e più in generale il mondo, sarebbe andato a puttane entro poche settimane/anni dovevamo capirlo quando Robert De Niro ha cominciato a fare solo film di merda, e da quando Kalinic ha smesso di far gol. Ieri per la prima volta in questo in campionato anche la Fiorentina non è riuscita a segnare. E’ chiaro che questi ultimi risultati non cancellano tutto quanto di buono è stato fatto, ma qualcosa sembra essersi rotto, e trovare un po’ di entusiasmo oggi non è facile. Adesso c’è bisogno di integrare nella rosa giocatori che possano portare un po’ di qualità e che diano alternative valide al tecnico. Tocca quindi alla società. Sono in ritardo e devo andare, spero solo di rivedere quella bella Fiorentina che mi aveva fatto sognare, magari con l’innesto di qualche giocatore che dia una scossa. Altrimenti avrò fatto la fine di quello che per passare un sabato sera da ribelle (puntando cioè a vincere il campionato contro tutte le logiche) sia costretto a mangiare la minestrina partendo dal centro dove scotta di più.


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