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lunedì 4 gennaio 2016

Ocampos alla mela verde


C’è un modo per azzerare la differenza di fatturati? Per annientare in un colpo solo la disparità nell’erogazione dei diritti televisivi? Per fottersene del fair play finanziario? Bastano i buoni propositi di Cognigni per il mercato di gennaio? Attenzione che nelle Marche per le feste si son fritti pure quelli. Mentre ci pensate, continuo a credere che la distanza in campo sia stata già azzerata dalle capacità, e così mi concentro a cercare un modo per ampliare i miei orizzonti. Il più efficace sarebbe quello di abbattere la casa di fronte, ma vedrai che non si può. Abbattere lo scetticismo invece si. Non c’è piano regolatore che tenga. Guardate la classifica e siate fiduciosi in un altro Kalinic. Anche se mi sorprendereste, come fa la Rita la domenica mattina presto quando passa l'aspirapolvere per sorprendere gli acari nel sonno. Siamo secondi, e lo eravamo anche prima che passasse Babbo Natale. Mentre le altre ricche, brave e piene di benefattori sono prive di Ocampos. Pensate a Roma dove c’è anche l’emergenza guano. Avere fiducia significa avvicinarsi a LORO finalmente per quello che sono. Non fate l’errore di amarli solo se vi comprano il grande nome. Fareste come quelli che si avvicinano alle persone che sono l'opposto di loro e poi fanno l'errore di cercare di somigliargli. Vorreste somigliare a Cognigni? No, non vi ci vedo a prendere i meriti per lo scudetto. Piuttosto fareste finta di niente, come chi ha scritto “Mercato da pezzenti” e oggi fischietta. O come quando da bambini avevate paura del buio e adesso invece niente vi terrorizza più del conguaglio della luce. Datemi retta almeno una volta. Non fate come il ragazzo giovane che mi ha visto davanti al distributore dei preservativi e mi ha detto che quello delle sigarette era più avanti. Perché poi sono costretto a pensare “Fuma fuma, coglione”. Il tifoso è incoerente per natura, e vuole che la dirigenza pur avendo meno introiti compri comunque i giocatori migliori, vuole che i giocatori più forti vengano tutti a Firenze. Così come le donne, le vogliamo pure e puttane, timorose ed audaci, pudiche e volgari. E poi ci meravigliamo se sono schizofreniche. Non vi fissate. Se non viene Ocampos non sarà la fine del mondo (Quelli buoni poi finiscono per C). Se finisce il gin non è vero che l'acqua tonica non ha più senso. Pensate a quanto sia meno pericoloso dire “Fa te” a Cognigni che non al parrucchiere. Tranquilli, hanno la situazione in pugno proprio come quando noi pisciamo. Lo so che vi sembra di sapere sempre tutto, e allora pensate come crollano le certezze quando in albergo non sapete se per il viso state usando l'asciugamani o il tappetino per la doccia. Secondi a un punto, è questa la situazione che ci consiglierebbe di cambiare modo di giocare? Invece di scervellarvi in alchimie tattiche dell’ultim’ora, non fatevi prendere d’infilata, cercate di non farvi ripetere anche quest’anno da quella povera donna, che le dovete aggiustare la spina del ferro. Poi, seduto in macchina ad aspettare la Rita ai pre-saldi di Cos, ecco l’illuminazione (O forse solo un riflesso). E così anch’io ho avuto regalare la mia alchimia tattica a Cognigni: “Mario, se vai a vedere il film di Checco Zalone, trovi la fila”.



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