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martedì 16 febbraio 2016

Siamo Messi male

Si certo, possiamo anche dire che la società non programma e che naviga a vista, del resto al Fantacalcio è rigore sbagliato di Messi. Ed è meglio prendere un morso in un orecchio da Suarez che un goal così, almeno su questo dovremo essere tutti d’accordo. Il rigore di Messi con tocco a due all'ottantesimo sul 3 a 1 è di un'irriverenza che i Della Valle se la sognano con l’acquisto di Benalouane. L’avesse fatto Ilicic, sarebbe stato giusto pagare dazio con uno striscione in cinese del Marasma, pronto ad imputare alla nuova proprietà orientale un mercato fatto di difensori contraffatti a San Donnino. So che il mio opportunismo è spregevole, è veramente odioso cogliere certi momenti di debolezza come sono quelli di chi alla fine di un primo tempo in svantaggio attacca la società per il mercato, rimarcandolo subito dopo aver ribaltato il risultato. E’ odioso ma più forte di me. Perché cogliere da ogni situazione vantaggi personali come faccio io, denota un'intelligenza viva, ma anche una mamma che vende il proprio corpo per denaro. Come sei poi io non sbagliassi mai, oggi per esempio sono in Corso Sempione a Milano, mentre sarebbe meglio se fossi in via del Plebiscito a Roma. Al Torre per dirne un’altra, l’altro giorno ho fatto i complimenti su Facebook dopo aver visto il suo album di carnevale, specificandogli di aver apprezzato più di tutti quella donna vestita da Alien. Mi ha risposto che quella era la moglie, ed erano foto di Natale. Tutti si può sbagliare. E anche la società ha le sue belle responsabilità, soprattutto nella comunicazione, avessero almeno uno di quei geni della Perugina che per San Faustino (la festa dei single) nei Baci hanno fatto trovare un verme solitario al posto del bigliettino con le solite frasi del cazzo. Ma basterebbe anche solo il Bambi,, lui si che sa comunicare, nel suo periodo più creativo, quello per intendersi che vide coinvolta anche la moglie del Colonnello (la scippò in via Sant’Agostino), sapeva benissimo cosa dire alle sue vittime, molto meglio di quello che dice Cognigni ai suoi carnefici del web. Era affabile e per niente permaloso, faceva proprio della comunicazione il suo marchio di fabbrica. A lui non avrebbero mai chiesto una maggiore chiarezza (anche perché le impronte digitali non mentono mai), con le sue vittime era impeccabile. Esponeva i suoi concetti meglio di Piero Angela. Ricordo che alla Marchesa Torrigiani cominciò con il fare i complimenti per il mastino napoletano che stava portando a guinzaglio in via dei Serragli. Poi chiese se era aggressivo, e infine se mordeva. Quando lei ridendo e apprezzando molto l’interesse di lui verso il suo cane, gli confessò cercando di rassicurarlo, che non solo non mordeva, ma che era anche un gran giocherellone, a quel punto le intimò di dargli tutti i soldi.


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