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sabato 27 febbraio 2016

Solo perché mi piace la pasta all'uovo di Campofilone

L’appunto che mi sento di fare ai Della Valle per l’esclusione dalle coppe, è sul fatto che sono marchigiani dell’entroterra. E uso il rammarico che gli ha sempre rinfacciato anche Cognigni, quello cioè di non stare sulla costa, circostanza che gli avrebbe permesso di guadagnare molto di più affittando uteri con vista mare. Intanto sono piene tutte le sale d’attesa in città, in migliaia aspettano la partita contro il Napoli per fare i conti con l’oste (turismo enogastronomico). Mi ha sempre affascinato l’indole un po’ malinconica del turista enogastronomico e pessimista, la cui metafora è quella del salmone che contro tutto e tutti risale la corrente per poi diventare sashimi negli “all you can eat”. Ma attenzione alla felicità illusoria che può dare un’eventuale vittoria del Napoli, euforia artificiale che si trasforma in malinconia, che si trasforma in scarsa autostima, che si trasforma in depressione, che si trasforma in goccioline. Comunque anche io non è che sono sempre sereno sereno, è un periodo infatti che se becco quell’economo di Civitanova Marche che mi sussurra nel cervello le frasi obbligandomi a scriverle sul blog, gli faccio un culo così. Poi sarebbe arrivata anche l’ora di cambiare metafora, basta con 'sta storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, proviamo a capire invece se per noi è il culo grosso che fa la vita piccola, o è la vita piccola che fa il culo grosso. Perché è sbagliata la comunicazione in questa società, la felicità esiste. Anche se è un concetto che va introdotto con estrema prudenza. Già ci sono da metabolizzare 16 vittorie su 26 partite. E allora per non entrare a gamba tesa posso raccontarvi intanto una breve storia che potrà introdurvi alla positività di un’eventuale vittoria contro il Napoli. Un giorno, in un villaggio cominciarono a piovere lingotti d'oro, la gente era contenta, e così morì felice, con la testa sfracellata. Piano piano anche il Marasma rivedrà la linea editoriale dei suoi striscioni (la foto mostra la loro prima contestazione a Pradè, anche se non si legge “buho”) che diventeranno quindi più neorealisti grazie alla storia di Antonioni in Viola, anche se non proprio Giancarlo. Per capire meglio, il primo striscione della svolta sarà: “Le donne delle pulizie non scopano gratis”. E a seguire: “Raggiungeremo l’autosufficienza sessuale”. Capisco che la realtà sia difficile da spiegare, da un’accozzaglia d’incompetenza tale non può corrispondere una simile classifica, ma non è poi neanche così anomalo. Pensate a quando avete visto una persona solo in foto, poi la vedete dal vivo e allora capite perché la polizia faccia così tanta fatica a trovare i colpevoli tramite identikit. E il bello è che alla fine, per questa vostra intolleranza alla pasta all’uovo di Campofilone, passo io per uno che adora Cognigni, quando invece ho passato lo 0,001% del tempo della mia vita a trombare. E il resto l'ho sperperato. Altro che braccini.






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