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giovedì 18 febbraio 2016

C'è il Bambi ma anche il Bimby

Vorrei che fossimo tutti più comprensivi nei confronti della società e dei miei editoriali, nel senso che soprattutto io dovrei esserlo con me stesso prima di scriverli. La società sbaglia, è vero, del resto come voi che continuate a rispondermi. Ma se guardiamo l’operato della società nel suo complesso vedremo un bel segno più nel suo gruppo sanguigno. Mentre solo quello del sottocosto nel mio. Per essere più comprensivi nella vita bisogna introdurre strumenti appositi che si chiamano compromessi, e che in molti casi permettono una convivenza più serena. Se potessi dare il mio di contributo, scegliendo un tema che in questo periodo, e per assurdo, sembra interessare molto di più delle nostre coperte mezze corte in difesa, per risolvere le polemiche sulle unioni civili avrei studiato giusto un compromesso ad hoc. Per me i gay potrebbero sposarsi, ma senza l'addio al celibato. Ci sono cose che poi si possono risolvere più semplicemente di quanto si pensi, si da sempre la colpa ai DV così come la Rita la dava a me. Io però per invertire questa fastidiosa tendenza, le ho comprato il Bimby, così finalmente avrà qualcun altro con cui rifarsela. Perché allora, sulla scorta di questa mia esperienza positiva, non glielo compriamo noi un bel difensore alla Fiorentina, lo sai che smacco per i Della Valle! Cosa scriverebbero a quel punto le merde come me, non gli resterebbe che scrivere "spingere" sulla porta per attaccare quelli che invece tirano. Menomale che oggi si gioca contro gli Spurs, che a Firenze potrebbe sembrare anche uno scaracchio. Il dramma è che ogni partita viene preceduta da una conferenza stampa della vigilia, quella cosa dove gli allenatori fanno pretattica, così si ama dire, mentre sarebbe più onesto dire dove mentono. E a me durante la conferenza stampa di un allenatore che mente, viene appunto in mente che l'universo maschile si basa proprio sulle menzogne, anche se tra quelle più grandi non c’è nessun argomento trattato in sala stampa. Perché nella realtà dell’uomo sono tre le grandi bugie che lo caratterizzano; “è solo un'amica” al primo posto, “non le ho guardato il culo” subito dopo, e “non me lo sono mai misurato” terzo;. A un passo dal podio però arriva proprio la conferenza stampa della vigilia. E per me non c’è cosa più triste di un conferenza stampa della vigilia, mi perdoneranno i vedovi di Prandelli che ancora soffrono, tra domande scontate e risposte sempre le stesse. Là in quelle stanze tristi e senza quadri alle pareti, dentro alle pance di stadi obsoleti, dove si vive una realtà parallela a quella di tutti i giorni. In sala stampa si dice e non si dice, eccetto la considerazione di Sousa sulla squalifica di Sousa, che in quel caso era molto meglio se non avesse detto, mentre nella realtà vera di tutti i giorni ti accorgi di quante ingiustizie devi ingoiare. Mi viene in mente che in una persona adulta ci sono 206 ossa, mentre nel coniglio al sugo milioni. Aboliamo le conferenze stampa della vigilia. Liberiamo i giornalisti dalla farsa e dalla menzogna. Evitiamogli di vivere una latitanza con la loro coscienza professionale. Penso alla sofferenza di quegli uomini romantici costretti a nascondersi dietro erezioni perenni. E tra i tifosi e la società basta sospetti e allusioni, la stessa cosa che dissi alla Beatrice dalle poppe grosse un pomeriggio all’ora della merenda. Quando la invitai ad ignorare le allusioni falliche e a dividersi quel metro di sfilatino con dentro il salame del Chini.





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