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domenica 14 febbraio 2016

38 euro di chianina



In un mondo di eccessi come quello del calcio, dove la Juve vince ancora, e dove c’è bisogno estremo di enfatizzare più ancora di andare allo stadio (che però vincono Sanremo pur essendo vecchi e scoperti), insomma, in un mondo dove tutti gridano e prendono l'acqua, parlare a voce bassa come provo a fare io, è un gesto di vera ribellione. Lo sciopero vero non è quello della curva, ma il mio che mi ostino a tenere aperto il blog. Altro che contestazioni alla proprietà. Così come esistono anche due modi per festeggiare San Valentino. Ma capisco l’esigenza di offendere Cognigni, e dopo aver speso dal macellaio 38 euro di chianina, comincio a comprendere anche i vegani. Due modi anche qua di intendere le cose, loro che ce l’hanno con i maghi che toccando il cilindro con la bacchetta fanno apparire un coniglio, e mia nonna che da quando vide quei maghi cominciò a tenere il cappello vicino al forno. Il mondo del calcio è troppo abituato ad alzare la voce per accorgersi che esiste anche un cimitero dove giacciono i gesti garbati. Silenziosissimo, e per garbo non ci va mai nessuno. Anche per San Valentino mi immagino coppie di tifosi che alimentano l’amore per la polemica regalandosi la  sciarpa del Marasma, e altre che invece corrono forte per non perdere l'autobus, anche se sarebbe stato più facile lasciarsi la mano, ma loro volevano perderlo insieme. Per gli urlatori l’amore è quella cosa che tu vuoi vedere Juve-Napoli e lei la finale di Sanremo, e si guarda la partita ma la perdoni per la sua richiesta. Saranno contenti quelli che amano strillare visto che da quest’anno è uscito finalmente sul mercato il prodotto per farsi lasciare dalla propria ragazza in modo più o meno elegante: i Baci Perugina con le frasi tratte dalle interviste a Cognigni. Insomma, il mondo del calcio ti misura e poi ti esalta solo se hai vinto qualcosa, senza trofei il calcio genera solo tifosi frustrati, che in quanto tali gridano sempre di più la loro disperazione, magari anche auspicandosi che la Fiorentina vada a finire in mani cinesi, mentre certe volte è meglio non avere niente di tangibile da mostrare. Per questo sono così grato ai Della Valle, visto che non so con quale coraggio racconterò ai miei nipoti che la cicatrice sul pollice non è dovuta alla guerra, ma all'apertura del Tonno Insuperabile. Senza eccessi e senza enfatizzare non posso che concludere con un garbato INTERMERDA.




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