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domenica 7 febbraio 2016

Nella terra delle tre T

C’è chi da la colpa a Mati Fernandez, chi all’arbitro, chi invece fa semplicemente sciacallaggio, alla fine la Fiorentina si trova soprattutto sotto il fuoco amico. Insomma, giocare in 10 per più di mezz’ora, vuol dire giocare soprattutto senza Mammana. La mia spiegazione per questo pareggio è meno legata ai rancori di mercato verso la società, parte più da lontano (non è nemmeno riferita al mercato da pezzenti). Ma a mia nonna che quand'era in vita non faceva altro che morire, forse ho esagerato con quelle giustificazioni a scuola, e oggi la pago con certi pareggi che mettono a rischio il terzo posto. E a proposito di fuoco amico, quello dei giornalisti per intendersi, lo riconosci subito, se avvicini l'orecchio alla porta della vicina di casa pettegola puoi sentire il male. Mentre la partita si accende soprattutto nella ripresa, gol, espulsione e buoni ritmi che dimostrano che la squadra non è affatto stanca, con Tello che si mette in evidenza a sprazzi, e Babacar che stecca un’altra partita. Bene Gonzalo (il migliore), e meglio con l’ingresso di Kalinic che da maggiori equilibri, poi ci penserà Mati Fernandez a comprometterli un po’, alla fine Tata salverà il risultato su Taider. Il Bambi dopo la partita mi spiegava i motivi di questo atteggiamento da parte del tifo, quello cioè di voler leggere il risultato della partita sempre in chiave polemica nei confronti della società. Secondo lui però è più che altro un comportamento prudente, diciamo pure uno stile difensivo, la paura dei tifosi secondo lui sarebbe quella di dimenticarsi di criticare. Per intendersi, lui sostiene che attaccare la società è la stessa posizione di quando ti devi ricordare di andare da tua moglie, darle un bacio e farle i complimenti per i capelli perché potrebbe sempre essere andata dal parrucchiere. Ieri in terra di torri tette e tortellini si sarebbe potuto cambiare il futuro solo se Banti non avesse invertito il primo cartellino giallo e Mati  avesse tenuto lo scontrino, invece della maglia dell’avversario. Così mi prendo questo punto serenamente, e mi scuso se non riesco ad alimentare il fuoco amico, sono più galante che amico del resto, persino troppo, addirittura anche con me stesso, se pensate che mi apro sempre lo sportello prima di entrare in macchina. Figuriamoci se posso imputare a Sousa di non aver giocato con le due punte di fronte a un Bologna senza difesa.




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