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mercoledì 24 febbraio 2016

Anche Google è tifoso Viola

Ieri ho scoperto che anche Google è tifoso Viola. E’ successo quando ho digitato “Cosa vogliono i tifosi dai Della Valle?”, e lui mi ha risposto “Se lo scopri fammelo sapere”. Poi mi ha ricordato con l'orgoglio malcelato tipico del motore di ricerca accecato dal tifo per la Fiorentina, che le più grandi domande della vita sono: “siamo soli al terzo posto?”, che scalza anche se di poco un classicone come “siamo soli nell’Universo?”, poi “Diego esiste?” al posto del meno popolare “Dio esiste?”, per finire con “che cazzo ce ne frega a noi del caso Totti-Spalletti, che c'abbiamo da pensare al mercato da pezzenti?”. E a prescindere dall’imbarazzo che la Fiorentina genera tra gli opinionisti per la sua posizione in classifica, sono sereno e non me la prendo quando parlano del Milan in lotta per il terzo posto, quando danno per scontato che la Roma ci sorpasserà, mentre Napoli e Juve fanno corsa a se per lo scudetto. No, non me la prendo, anche se la Rita è preoccupata perché dice che non è mai un buon segno quando si inizia a inveire contro il televisore agitando il pugno. Dato il mio modo un po’ irresponsabile di affrontare l’argomento calcio, ho pensato che al posto delle solite trasmissioni stantie con Raffaello Paloscia e Michel Isler (nella foto con il giovane Mammana), di proporre un remake di "Carramba!" in cui anziché un parente in Argentina rincontri Milkovic Savic prima delle lacrime, Salah prima della scrittura privata con Mencucci, ma soprattutto Berbatov prima dell’SMS di Marotta. Perché l'erba di quello che poteva essere e non è stato è sempre più verde. Poi ho pensato anche a un’assicurazione dedicata ai tifosi Viola che pur cadendo e rialzandosi in continuazione, non preveda di alzare la franchigia sugli infortuni (anche se a Firenze si chiamano bischerate dette soprattutto in sede di mercato). Avrete facilmente intuito che basta un refolo di riavvicinamento alla testa della classifica per farmi parlare di scudetto, il concetto è un po’ lo stesso del 90% delle riunioni, che vengono organizzate solo per poter dire “sono in riunione”. A chi sostiene che Cognigni è un incompetente, che poi sono gli stessi che sostengono che il calcio oggi è molto più veloce di quello degli anni 80, vorrei far notare che in Napoli-Milan al  28° minuto Montolivo si è spostato dal dischetto di centrocampo, e ha realizzato che il calcio d'inizio era stato battuto. Oggi chiudo ricordandovi, come del resto ho sempre cercato di fare prendendomi gli sberleffi, che il mercato va giudicato solo attraverso i risultati, perché i numeri son numeri. Per esempio, ieri 1. Svegliato 2. Incontrato bellissima ragazza 3. Baciato la ragazza 4. Vinto lo scudetto. Ma il tutto nell'ordine 2,3,4,1.  E adesso mettete un po’ d’ordine anche nei vostri pensieri, perché poi magari si scopre che buho è chi scrive che Gnigni è buho.

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