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lunedì 1 febbraio 2016

In giro per metafore con l'Aston Martin

Le parole del presidente del River sono state rispedite al mittente, e tutto torna magicamente al suo posto, una parte del tifo Viola non aveva certo usato il principio dell’oltre ogni ragionevole dubbio per buttare merda sulla società. Perché se i DV non fossero delle merde non potrebbero essere a capo di una società nella quale i propri tifosi tendono a non applicare tale principio. Io invece avevo subito sospettato che D’onofrio dicesse cose non vere, ci ho riflettuto molto, e poi me ne sono convinto ieri dopo la partita mentre ero in giro in centro con la mia Aston Martin, ho pensato appunto che c'è davvero tanta falsità a questo mondo. Capisco poi che giudicare in maniera disinformata e superficiale è troppo divertente. Mentre io mi trattengo, insomma chi sono per giudicare un Negroni sbagliato, o un terzo posto in solitario e in mezzo a critiche feroci? E mi dispiace dirlo, ma prima di scrivere una banalità ci penso due volte e poi la scrivo. Il punto in trasferta è buono, la prestazione meno, un po’ meglio dal 10° del secondo tempo in poi, con l’ingresso del naturalmente deriso Tino Costa che ha premesso a Valero di spostarsi più avanti, di Kalinic e Alonso (alla fine il possesso palla sarà il 60,2%). Manca però incisività davanti, per una squadra poco brillante e senza ritmo almeno nel primo tempo. Bene Bernardeschi e Vecino che crescono durante la partita, e come dicevamo anche Borja Valero, male invece Ilicic e Babacar (ha sprecato tre occasioni ghiotte), mentre Zarate e Kalinic rimangono al di sotto delle aspettative, anche se il numero sette qualche bella giocata l’ha fatta vedere. Dietro tengono botta Tata, Gonzalo e Astori, meglio Alonso di Pasqual, mentre Roncaglia gioca sempre sull’orlo del baratro. Si dovrebbe parlare di una Fiorentina spenta, ma preferisco pensarla a fari spenti, un punto a Genova alla fine potrebbe risultare prezioso come già lo fu ai tempi della tripletta di Mutu. Uno zero a zero che ha il sapore dei ricordi lontani, erano quasi 2 anni infatti che non finivamo una partita a reti inviolate. Non potendo dare un contributo alla squadra (Sousa invece ci ha provato stoppando lungo linea per far ripartire la squadra più velocemente), nel mio piccolo e in onore del Family Day, ieri la scelta della pasta è caduta sugli strozzapreti. Su questo zero a zero semmai pesa il mancato arrivo prima di Lisandro Lopez e poi di Mammana, mentre il migliore in campo sarà Tata e il peggiore Ilicic. C’è tempo nel finale anche per il gran tiro di Alonso e la bella risposta di Perin. Non credo alle parole di D’Onofio, ma la domenica credo piuttosto nella pigrizia tradizionale. Infine a chi sostiene che la società ha perso la credibilità solo perché ha ritenuto che non ci fossero più le condizioni per rimanere a trattare con i dirigenti del River, consiglio di fare attenzione alla scelta delle proprie letture (un po’ come sulle etichette alimentari, guardate sempre molto bene la provenienza), e non mi riferisco solo al Manuale delle Giovani Marmotte. Perché è vero che hanno ritrovato il testo più antico della storia umana “Come t’infamo ancor prima che nascesse Adamo” da dove evidentemente i tifosi Viola attingono avidi, ma era nella sala d’aspetto di un dentista. E intanto la merla sta alle Maldive e vi saluta tanto.




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