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sabato 20 febbraio 2016

Metti una sera a cena

Non mi sorprendo affatto se dopo avergli dato ripetutamente dei “braccini”, si apprende dall’ultimo CdA che hanno versato altri 16 milioni per ripianare il passivo. Non mi sorprendo perché ne ho viste troppe per sorprendermi, tanto che mi ricordo persino il Dash nella confezione cilindrica. Poi arrivò il fustino salvaspazio, e dopo ancora arrivarono gli striscioni del Marasma. E’ chiaro che al loro posto sarebbe ideale una figura più illuminata, e penso a Rizzi, il consigliere regionale lombardo al quale sono stati trovati soldi nel congelatore. Metti che t'arriva a cena un tangentaro all'ultimo minuto, oppure il presidente del River. E poi perché non credere ad un argentino flessuoso come D’Onofrio, visto che nei loro licei classici si studia il latino americano. E quindi la capisco perfettamente la diffidenza di una parte della tifoseria, è tipica dell’essere fiorentini. Il Bambi è talmente diffidente che prima di chiudere la porta del garage aspetta sempre che la luce interna della macchina si spenga da sola. Ma allo stesso tempo ADV deve essere meno insofferente nei confronti dell’impazienza del tifoso Viola davanti a una bacheca vuota. Non dico che deve avere la pazienza biblica di Giobbe, davanti alle ripetute critiche nei suoi confronti. Se torna allo stadio gli possiamo garantire di non entrare mai in contatto con l'informatore scientifico senza appuntamento. E poi non tutti si lamentano, nel mio caso il sogno non è stato mai il difensore a gennaio, ma a distanza di anni è ancora quello di possedere una Dune Buggy. Lo scontento di casa Viola nasce sostanzialmente da uno stato di sofferenza psicologica detta anche “ipocondria della zona di prefiltraggio”, una condizione subdola che si manifesta anche quando uno si sente bene, perché in quel caso il tifoso si preoccupa di non sentirsi come al solito. Una patologia che oltretutto si svaluta nel tempo. Questo tipo di tifosi un tempo quando trovavano 200 lire per terra era festa grande, adesso i 10 centesimi li lasciano lì. Conosco tifosi ipocondriaci che hanno lasciato la propria ragazza perché secondo loro valeva meno di uno Zerinol. Per capirne profondamente il dramma basta pensare che anche quando hanno ragione, le mogli alla fine li perdonano (la foto di oggi è tratta proprio da una ricerca di un gruppo di medici dell’Olmatello, e ferma quel preciso momento in cui lui aveva avuto ragione a sostenere che Montella aveva avuto ragione a non far giocare Marin). Un tipo di donna quella della foto solitamente più truccata di un appalto. Abbia quindi un po’ di comprensione Andrea, faccia il Colfiorito, così compra anche un ballino di patate rosse, e torni a Firenze. E lo faccia prima che chiuda il blog, quando ci saluteremo come l'ultimo giorno di vacanze, fra lacrime, abbracci e promesse. E poi ci dimenticheremo di tutti.





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