.

.

martedì 24 febbraio 2015

Il Bambi bestemmia io no



Il fatto che giochi Neto contro il Tottenham è come quel momento imbarazzante in cui discuti con qualcuno, te ne vai sbattendo la porta, ma ti scordi qualcosa e sei costretto a tornare dentro. Personalmente provo del gran disagio. Un doloroso fastidio come calpestare a piedi nudi un pezzo del Lego. Come aver aggiunto un altro lunedì alla settimana. C’è il Bambi che ha scoperto il nome completo di Gesù dopo aver letto la notizia dell’infortunio di Tatarusanu, che ricordo gli era successo solo un’altra volta con Dio, quando aveva sbattuto il mignolino contro la gamba del tavolo di cucina. E’ la vita, il destino è cinico e baro, c’è chi sostiene che la sfortuna non sia cieca, ma che invece ci veda benissimo, io non so davvero cosa pensare, se comunque fosse davvero cieca, allora capisco anche perché sia sola come un cane. Anzi con il cane per ciechi. Comunque le sensazioni non sono buone, io a differenza del Bambi non bestemmio, accetto questa situazione come un doloroso suono di sottofondo, per capirsi meglio come quando sei a telefono con una persona cara ed improvvisamente senti il rumore dello sciacquone. A parte tutti i risentimenti del caso sono sicuro che Neto in fondo in fondo sia anche una brava persona, nel profondo, ma io non ho a portata di mano una pala per scavare. Mi scuserete questa indisposizione eccessiva verso Neto nuovamente in porta, ma la partita contro il Tottenham con lui a difendere i nostri sogni mi sembra innaturale, come chiedere un’insalata al McDonald o un abbraccio a una puttana. Boh, mi sembra tanto una cosa strana vederlo indossare ancora quella maglia, ma bisogna farsene una ragione, come quando finisce una storia d’amore e si cerca di salvare il salvabile. Anche se per farlo bisogna essere in due a provarci. E infatti mi è riuscito solo con una mia fidanzatina di via del Campuccio, quando dopo esserci lasciati ci ripromettemmo di rimanere cugini. Meno male che oggi mi consolo con lei. La Gaia non tradisce mai, eccezionalmente di martedì, anche se racconta di un pareggio doloroso. Anche se non so quale sia la pillola più amara da buttare giù ”Il calcio è malvagio . Ti seduce e ti abbandona come quella ragazza che ha chiamato la Polizia, “Ma se non volevi venire a letto con me perché ti sei seduta accanto sulla tramvia?” Questo è quello che ti succede quando ti danno un rigore e lo sbagli. Quando stai vincendo e il Torino pareggia proprio alla fine. Ho vissuto così solo un altro dramma nella mia vita, quando vidi mia moglie cercare su Google “Lezioni di ballo latino americano di coppia”, e sperai che avesse un amante. Vorrei tanto che il lunedì non fosse così amaro, che ci fosse solo il lampredotto, un mondo pieno di salsa verde dove la donna ideale non balla il latino americano, ma è una sorta di creatura mitologica. E quella che preferisco è la donna felice nelle pubblicità degli assorbenti”. Anche se è molto meglio lei del quadro.

28 commenti:

  1. Boss, ancora Neto? Se non c'è il Tata tocca a lui. Quantomeno in Europa. Piuttosto mi preoccupa un po' il mal di schiena del rumeno. Rischioso. C'è la possibilità di trascinarselo fino a fine stagione. Se comincia a giocare a singhiozzo, sono guai. Soprattutto il prossimo anno.
    Foco, un accenno alla tattica. Come dici, col Toro non è stato quello, il problema. Sarò semplicistico, ma il problema sono sempre i singoli. Anche il migliore allenatore del mondo, se schierasse i componenti del sitollock in massima serie, avrebbe i suoi problemi a fare i punti del Parma. L'altra sera abbiamo pagato alcune scelte sui singoli. Salvo poi doverci ripensare a gara in corso. Due giocatori (Vargas e Rosi) non si regalano neanche al Torino. Senza contare le giornatacce di Alino e del Baba. Sul pratese, insisto: sta bene dietro le punte, non è attaccante. Al massimo, esterno. Monthy ha sbagliato, per me, a toglierlo, quando ha inserito Salah. Via Vargas, Alino a destra e l'egizio a sinistra. Senno di poi, boss. Senno di poi.
    E comunque: Pizarro, Savic, Mati. Sensatamente, si può far a meno di loro? Quando al sorteggio Europa League ci sarà capitata un'italiana forte, o peggio, ne riparleremo.

    RispondiElimina
  2. Sempre che non ci strini prima il Totthenam, ovvio.

    RispondiElimina
  3. Ero indeciso se parlare dell'accordo Italia - Svizzera sulla fine del segreto bancario.

    RispondiElimina
  4. Ottimo! Sai al popolo cosa importa di questo accordo? Sempre cose da upper-class....
    Renzi è il padre indagato....,pfui!

    RispondiElimina
  5. Per la serie rilanciamo l'Europa League, facciamoci valere, ecco Marco Siena che scrive "...proporre un gioco di dimensione europea, senza giocare la massima competizione, non ha senso...".
    Quindi? Abbandonare lotta e lasciarsi cullare sotto il 6o posto.....?

    RispondiElimina
  6. Marco Siena è tanto idiota, quanto inutilmente lunghi sono i suoi noiosissimi post,

    RispondiElimina
  7. Il fatto che si piglia gol molto spesso dopo poco che si è sbloccato il risultato, che ci si fa rimontare soprattutto in casa, non è un affare di singoli, a mio parere. E' una spiegazione semplicistica, infatti, che non mi convince visto che è diventata una consuetudine.

    RispondiElimina
  8. Mancava Pek l'allenatore in campo

    RispondiElimina
  9. Giocare bene e riempire lo stadio era la mission originaria del tecnico. Chiarita urbi et orbi da ADV.
    Qual'é il gioco di dimensione europea? Mourinho non ha dimensione europea?
    Sbagliare i rigori e prendere reti da polli è negativo a tutte le latitudini.
    Questa squadra e questo tecnico stanno compiendo lo sforzo di restare in ballo su tre fronti.
    Non è facile senza Rossi.
    Altri hanno Tevez e Pogba. Tutto qui.
    Poi terzo o quarto posto dipendono da variabili infinite, compreso qualche errore del tecnico.
    Certo se posizioni undici uomini dietro la linea della palla e butti dentro le punte se vai in svantaggio, sbagliare è più difficile

    RispondiElimina
  10. Opinione personale (ergo discutibilissima): facciamo finta di non vedere che alcuni giocatori di buon livello scelgono di accasarsi a Firenze proprio perché non ricevono pressioni a vincere a tutti i costi.
    Borja Valero è stato sincero e lo ha detto a chiare note.
    Per alcuni di questi l'alternativa e' essere la seconda o terza scelta in un altro club o andare a fare soldi altrove.
    In Cina per esempio

    RispondiElimina
  11. effettivamente, dopo aver passato la vita in piazze difficilissime e abituate a disputare tutto gli anni almeno una finale di Champions come Mallorca, West Browmich e Villareal, è comprensibile che abbia scelto di prendersi un po' di tranquillità e di rinunciare a quelle assillanti grandi sfide ogni 3 giorni...

    RispondiElimina
  12. Io invece bestemmio. Giovedì faccio il turno di pomeriggio e giocando alle sette non posso neanche uscire prima. Giovedì rischia pure chi mi dice buongiorno.

    RispondiElimina
  13. Il primo a me sembra Montella. Appena arrivano i complimenti dei media, ha fatto il suo. Ripeto, una persona ambiziosa non schiera la formazione B in una partita decisiva per la lotta Champions.

    RispondiElimina
  14. Mmm.. Buran, non sono convinto neanche io. Un rigore lo sbaglia un singolo, così come un'uscita, così come sbaglia un singolo che schiera due o tre che non toccano palla o che fa tirare il penalty ad un poco più che ventenne. Poi, nel caso del gol preso, e soprattutto nel fatto di essere recidivi, la tattica c'entra. Ma è più filosofia di gioco, perché scegli di stare comunque alto anche quando potresti difendere più basso... La cosa curiosa è che in trasferta, questa scelta funziona indiscutibilmente meglio. Per me è "problema mentale", in casa. Insisto: nessuna tattica (spero) prevede che Ilicic vada a marcare il centravanti avversario. Di errore di reparto, si tratta. Quindi diversi singoli che cappellano. Tomovic (fuori posizione) per primo, Gonzalo (fuori posizione), che taglia in modo insensato, Basanta (un po' meno fuori posizione), che cicca il rinvio di testa... A quel punto restano Aquilani, Ilicic e Vargas "la roccia", che né taglia né cuce, sta fermo. Frittata fatta. E fatta bene.
    Belva, non si sta parlando di vittoria, ma di piazzamento. Nessuno (neanche noi) chiede ai viola di vincere scudetti e coppe. Forse Borja intendeva dire che non c'è l'ansia da "prestazione obbligatoria", come in altre squadre. Ma se intendesse: - "di vincere a Firenze non frega niente a nessuno", prenderebbe un abbaglio colossale. Ascolterei, più che leggere, l'intervista integrale, prima. In ogni caso la discontinuità di rendimento, a breve, medio e lungo termine, è effettivamente indice di atleti che, al netto di infortuni o malanni, non sanno sopportare le tensioni.
    Ricordo ancora Riccardo Fortini, Assi Giglio Rosso, ex primatista italiano di salto in alto degli anni settanta. In allenamento batteva regolarmente il record del mondo (tre o quattro volte la settimana, diciamo). Invece in gara saltava regolarmente dieci - venti centimetri sotto il suo standard. La tensione è una brutta bestia, si allena soltanto abituandosi a conviverci.

    RispondiElimina
  15. In quale piazza di prestigio avrebbero avuto la pazienza che c'é stata qui con Gomez?
    Un anno senza attaccanti di ruolo

    RispondiElimina
  16. La caratteristica che accomuna Fiorentina, Lazio e in minor modo il Napoli (mira più in alto, dichiaratamente) è l'inciampo al momento decisivo; la Lazio a Cesena (cito solo un esempio a testa/cranio), la Fiorentina a Parma, il Napoli a Palermo...oppure quei pareggi interni "sciapi". Queste tre partite (Cesena, Parma, Palermo, le ultime e le più significative) hanno avuto una modalità fragorosa e netta, cosa che non si addice a chi lotta per i quartieri alti.
    Perché?
    Il denominatore comune è la mancanza di "Juventinologia", cioè quell'insieme di vis agonistica, fame, tensione e propensione all'obiettivo, cattiveria, abitudine ai "3 punti e basta".
    Questa dote (o pregio) o la hai o non la hai. Eccetto Gomez, quale giocatore della rosa VIOLA ha vinto (vinto da protagonista! Incidendo) trofei o qualcosa? Tatarusanu, Basanta, Richards in panca, qualcosina Mati (in Cile)...poi?
    Questo dettaglio (?) può spiegare molte cose, non tutto, ma tante tante cose.
    Vincere é- ad un certo punto- questione di stile, perdere (gli obiettivi) rischia di essere un metodo...

    RispondiElimina
  17. Perfetto. Come un mio senza Higuain, senza Tevez...

    RispondiElimina
  18. Era "come un anno senza....".

    RispondiElimina
  19. Le Analogie non portano da nessuna parte. Domenica abbiamo fatto di tutto per non vincere. Rinunciare a Savic, Pizarro, Mati, Salah e' come suicidarsi. A meno che qualcuno non abbia la motivazione per vincere le partite a tutti i costi, a meno che qualcuno si accontenti di curare la propria immagine. E aggiungo a meno che ci sia una proprieta' troppo debole che non sappia trasmettere ai propri dipendenti gli incentivi giusti. E a meno che l'ambiente tutto sia talmente provinciale da coccolare i lavativi.

    Insomma, a voler vincere siamo rimasti in Quattro Gatti. Non interessa ai dipendenti, non interessa ad Andrea, non interessa a molti tifosi. Amen, me ne faro' una ragione.

    RispondiElimina
  20. Visto il primo tempo di Juve-Borussia. I tedeschi, specie dopo il pareggio, gran possesso palla, sembravano avere in mano il gioco ma si sono fatti trovare scoperti in difesa lasciando un avversario libero al centro area, e sono stati puniti. Mi hanno ricordato una certa squadra italiana che conosco bene...

    RispondiElimina
  21. Differenze tra Morata e Babacar, uno gioca nella Juve dove impegno, serieta' e voglia di vincere non sono optional, l'altro va in Giro alle tre di notte sulla Porsche senza nemmeno avere la patente.

    Differenze tra Allegri e Montella, uno se non le vince tutte rischia il posto, l'altro?

    RispondiElimina
  22. Per Lele:

    Putin to the rescue: Bilateral agreements with Russia give Greece a strategic spot in the EU's 'energy landscape' - is more to come?

    While mainstream media promulgate a fictitious message of Russian threats in the Baltic, Vladimir Putin's next big play lies far to the south, writes Oliver Tickell. The gross intransigence of the EU, the IMF, the European Central Bank and Germany are forcing Greece into a powerful new economic and energy alliance with Russia that will reshape Europe - and for the better.

    We could see Greece simply renouncing its manifestly unpayable and unjust €320 billion national debt, and quitting the Eurozone straitjacket - while receiving an emergency liquidity package from Russia to support the launch of the New Drachma.

    Russian President Vladimir Putin will "launch a campaign of undercover attacks to destabilise the Baltic states on Nato's eastern flank", the Telegraph reports today - along with all other mainstream news media.

    ‪#‎JeSuisDonbass‬ ‪#‎IAmVanya‬ ‪#‎SouthFront‬ ‪#‎Antimaidan‬ ‪#‎Novorossiya‬‪#‎Ukraine‬ ‪#‎Russia‬ ‪#‎USA‬ ‪#‎EU‬ ‪#‎NATO‬ ‪#‎Lugansk‬ ‪#‎Donetsk‬ ‪#‎Kiev‬ ‪#‎Kyiv‬‪#‎Poroshenko‬ ‪#‎DNR‬ ‪#‎LNR‬ ‪#‎NAF‬ ‪#‎SaveDonbassPeople‬ ‪#‎US‬ ‪#‎Obama‬‪#‎Putin‬ ‪#‎War‬ ‪#‎Washington‬ ‪#‎UK‬ ‪#‎UN‬

    RispondiElimina
  23. Fantastici Suarez [doppio] e Aguero in City-Barca...

    RispondiElimina