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martedì 28 dicembre 2021

Verso il 31 (sottotitolo siamo tutti quarantenati)


Adesso la goduria sta tutta nella ricerca del menù e del vino, per il 31: di sicuro no al pangolino cinese. Al Bambi che sarebbe dovuto andare a sciare, bloccato dalla quarantena della compagna, ho comunque consigliato di fare un viaggio nell’introspezione in modo da mandarsi una cartolina in bianco. A me di bianco, invece, forse arriva un tartufino giusto per fare due taglierini. Ognuno a casa sua. Il Centi è uscito da Natale e Santo Stefano con le mani alzate. Agli altri purtroppo non resterà che giocare a tombola con le cartelle cliniche. Intanto sono già stato coinvolto nello scavo del tunnel sotto il centrotavola della Santanchè. Il Bambi mi ha fatto leggere il messaggio di fine anno alla compagna, di solito ci sono parole di amore, di gratitudine e uno sguardo sempre positivo al futuro, quest’anno qualcosa si deve essere incrinato se è vero che la esorterà a non lasciare che le padelle brillino più di lei. Lo stare separati ci salverà da certi siparietti nei quali le persone raccontano di aver conosciuto almeno uno che si è ubriacato da ragazzino svuotando i Mon Cheri con la siringa, e a chi non ricordava nessuno veniva indicato lui stesso essere come siringatore. All’ultimo fine dell’anno Covid free rimane memorabile del Centi la sua ammissione, dopo aver controllato il saldo in banca, di non avere più dubbi tra avere o essere. E se esiste qualcosa oltre il 31, così come dopo la morte, che non sia un gol di Pinamonti. Perché c’è chi rinasce dalle sue ceneri e chi dalla sua forfora. Poi il pensiero andrà dritto alla partita con l’Udinese, e subito dopo alle calze della Befana.

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