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domenica 5 dicembre 2021

Guardando il Syrah


Quando andrà in gol Kokorin, al Mandela si presenterà un uomo di silicone col braccio vero. E se anche oggi la sconfitta confermerà la legge dell’alternanza cercherò, solo e a testa bassa, risposte dentro il cellulare. Intanto ci sono bambini in Indonesia che grazie al primo posto di Pioli sognano di giocare a San Siro. Così come in Santo Spirito ieri si chiedevano se Chiesa è realmente infortunato oppure sotto sequestro al deposito giudiziario. Se l'alternanza oggi mi terrorizza, ce n’è pure un’altra che mi travolge emotivamente con “c’è da montare l'albero di Natale” seguito da “c’è da smontare l’albero di Natale”. Il Bambi ha sfruttato il vino da meditazione per considerare attentamente il problema di quei suoi amici che vanno in montagna, problema perché una volta lì possono solo andare su o giù. Se restano fermi un giorno spendono soldi in alcol e cibo grasso. Possono solo muoversi. Alternanza che non esiste, invece, quando quello davanti a te al bancomat ci mette sempre come Kokorin per ambientarsi. Guardando il Syrah mi convinco che gli astemi non esistono, e che sia solo una leggenda. Perché il vino ci aiuta non solo a festeggiare una vittoria o a dimenticare una sconfitta, ci aiuta a fare pensieri in purezza, per il bene di tutti, di quei pensieri che poi si trasformeranno nelle azioni che poi si leggeranno sui libri di storia. Mi riferisco all’unico modo per combattere il riscaldamento globale, investire cioè sull’ingegneria genetica, massicciamente; creare uomini con grandi uccelli (ricordate il grande pennello e il pennello grande?) in modo che acquistino macchine più piccole che quindi inquinino meno.

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