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venerdì 31 dicembre 2021

Pandemia canaglia


Mi verrebbe da chiedervi cosa non fate a Capodanno, perché tanto so che saremo tutti allineati e coperti avendo ben chiaro che il 2021 ci ha detto in faccia che l’Italia è una repubblica fondata sulla paura di perdere il lavoro. Specie oggi che viene considerato genio soprattutto chi ha aperto un bar accanto a una farmacia. Grazie ad Albano che si è preso il Covid ho trovato anche l’ultimo titolo di quest’anno. A proposito di bilanci, quello di Vlahovic rimane un anno eccezionale, insieme alle gesta meno atletiche ma più tattiche di quel sindaco siciliano che si era fatto il drone con l’altoparlante per mandare a casa la gente. E’ molto semplice fare un augurio, è sufficiente dire che sia un anno migliore per tutti, anche per quelli che spingono invece di tirare e che tirano invece di spingere. A prescindere da cosa è stato e cosa sarà, ci rimangono sempre i sogni nei quali ancora non c’è traccia di mascherine. Un vantaggio innegabile è che stare 10 ore in fila per un tampone rende più consapevoli, permette cioè di ammirare le facciate di palazzi e villini ristrutturati con il bonus 110%. E non vi perdete l’ultimo discorso di Mattarella che potrebbe essere tipo Pasquale Ametrano. I complottisti adesso sospettano che le code per i tamponi siano gestite da Autostrade, mentre gli anziani hanno sostituito i cantieri e sono tutti confluiti nelle code di cui sopra. Il monito che non vuole essere tanto animalista, è che nessuno provi a fare il pipistrello per il cenone. Vi porto i saluti e gli auguri del Bambi, insieme a un rammarico; lo smart working che non vi ha detto. Per un bilancio personale voglio sottolineare, e quindi condividere, come in quest’anno abbia affinato certe capacità tanto da riconoscere un attore di una serie tv coreana visto in un altro film coreano, praticamente il Favino coreano.

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