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sabato 11 dicembre 2021

Il me diciottenne oggi va allo stadio mentre io mangio le verdure, e alla fine sarà bitume


Tanto per essere un po’ più filosofico di quanto non lo sia solitamente, oggi in concomitanza con la partita dei Viola voglio confessare al me diciottenne (non proprio il diciottenne Paul Newman) che non è cambiato solo l’approccio alla passione, più posato, maturo, rilassato, ma anche e soprattutto la passione per la senape, specie quella di Digione anche nella versione antica con grani. Lo confesso pur sapendo che potrebbe ripudiarmi, e per questo ometto che oggi apprezzo anche certe verdure come la verza, le rape e il cavolfiore. Pur ammettendo di aver scoperto che mangiando gli spinaci non si diventa forti come Braccio di Ferro, che peraltro non esiste neanche lui. E non contengono nemmeno tutto il ferro che si dice. Se lo sapesse penso che oggi se ne potrebbe uscire sostenendo che le mie sono braccia tolte alla vaccinazione. Del resto il mio me diciottenne si deve arrendere pure al fatto che un tempo gli anziani andavano a giocare a carte alla casa del popolo mentre Cacciari e la Freccero oggi organizzano convegni sul grande complotto planetario. Probabilmente sarebbe invece d'accordo sul fatto che dico le porcate ad Alexa. Con lui Kokorin correrebbe soprattutto sul viale dei Mille. Mentre dalla curva oggi mi aspetto applausi alla squadra e un coro su tutti: tre-di-cesima. Quel me diciottenne oltre ai tre punti da portare a casa con le buone o con le cattive avrebbe un altro punto importante, siccome si ricorda perfettamente che nel 1999 dal settore dei salernitani entrati forzando i blocchi della Polizia lanciarono una bomba carta costringendo l’arbitro a sospendere la partita e la Fiorentina (che scelse di giocare a Salerno per devolvere l’incasso a favore delle vittime dell’alluvione) fu squalificata dalle coppe europee per responsabilità oggettiva nonostante fu preso il responsabile, oggi per lui l’imperativo è asfaltare quelle merde.

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