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lunedì 27 dicembre 2021

Pacche sulla spalla ai tempi del Covid


Gli avanzi stanno uscendo anche dalle pareti, e non mi riferisco a Kokorin. Intendo che siamo entrati nell’era del panettone a colazione, pranzo, cena, merenda, comunioni, battesimi, matrimoni. L’era del cinghiale bianco al panettone. Chi avesse un acquario potrebbe gettarci dentro molliche di panettone. Subito dopo prenotate gli esami del sangue. Niente di ciò che successe in occasione di un banchetto di Natale alla corte di Enrico III, re d’Inghilterra, dove gli ospiti si abbuffarono consumando ben 600 buoi. Immagino che i rutti che ne seguirono non furono altro che la prefazione delle pozze sulfuree infernali per aver commesso atroci peccati di gola. E per Natale quelli che ho visto alle 7 di mattina non andavano a correre, forse scappavano dai loro sensi di colpa. Menomale che quel pareggio di Castrovilli ha evitato di gettarci nello sconforto per tutte le feste, il Bambi verso il settantesimo aveva preso, nel caso peggiore, la decisione irreversibile di mollare tutto e andare ad uccidere un arciduca. Adesso ci rimane solo l’ansia per l’attesa del primo nato nel 2022. Poi dopo aver abbondato con un metodo charmat sempre il Bambi mi ha messo all’orecchio una conchiglia invitandomi ad ascoltare la lavatrice per capire se aveva finito il carico. Il discorso del Centi al pranzo di Natale ha convinto e soprattutto commosso tutti, se ne parla parecchio Diladdarno, molti che ieri lo hanno incrociato in Santo Spirito gli hanno semplicemente appoggiato la mano su una spalla in segno di affetto. Un discorso semplice ma che allo stesso tempo ha esortato a non dare retta agli altri quando ti dicono che non dovresti mangiare di notte. Il frigo è illuminato per un motivo ben preciso.

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