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sabato 18 dicembre 2021

Il ritardo (scusate)


Rientro da Palermo con tre ore e mezzo di ritardo, un ritardo importante quasi quanto il pareggio in casa Viola. Salvini e la Buongiorno imbarcati su Ita verso Roma, Beppe Convertini sempre in transito da Palermo. Ho potuto appurare che a Palermo dopo l’Etna e la siccità, là dove si potrebbe fare e non si fa e che poi diffama la Sicilia, la vera piaga è il traffico. Troppe macchine, un traffico tentacolare, vorticoso che impedisce ai palermitani di vivere e gli fa nemici famiglia contro famiglia. Poi il panettone Fiasconaro vestito da Dolce & Gabbana. Lo sfincione, i Quattro Canti, la spiaggia di Mondello. La Vucciria ormai solo sul quadro di Guttuso. Pani ca meusa. U’ purparu. Naturalmente la prima cosa che ho fatto appena rientrato a casa è stata quella di mettere tutti gli abiti indossati in lavatrice, ben conscio che la felicità sta nelle piccole cose, e che per colpa della stanchezza dovuta al ritardo me le sono scordate in tasca dei pantaloni. Così la felicità è uscita alle tre di notte e ha cominciato a sbattere contro il cestello della vita.

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