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domenica 12 settembre 2021

Coso


Vedere rosicare i bergamaschi, come francesi, è già goduria massima. Quindi eviterò di fingere di moderare l’entusiasmo bilanciando con la mancanza effettiva di soluzioni alternative là davanti. Godo, e godo soprattutto alla faccia di uno. So che vorreste sapere subito chi è perché tanto non mi ritenete in grado di sviscerare tecnicamente la partita. Questo da una parte, metteteci poi che negli anni, una delle maggiori abilità che ho affinato è sicuramente il riuscire a parlare con le persone, o di persone,  fingendo di averle riconosciute, o di ricordarmi il loro nome, resistendo anche per oltre un quarto d'ora, nell'attesa, spesso vana, che esca il particolare che identifica, o mi faccia ricordare il nome del soggetto. Quindi godo soprattutto alla faccia di coso. Magari posso provare ad applicare filosofie d’Oltrarno a tali piccate rimostranze che coso ha rivolto verso l’arbitraggio di turno. E valutando la classifica dell’Atalanta addebitando alla classe arbitraria anche il pareggio interno con il Bologna. Purtroppo quella folta chioma bianca a niente serve se poi ti ritrovi lì a piagnucolare sui 4 punti raccattati che pensavi fossero 9. I capelli bianchi, il regolamento brutto, cattivo, che si presta a mille malevole interpretazioni perché hanno paura che potresti vincere lo scudetto, non una parola sulla Fiorentina, e se non sui Viola sul fatto che spendendo un elogiuccio per gli avversari avresti potuto alleggerire un po’ le responsabilità della tua squadra per quello zero nella casella “tiri in porta” del primo tempo. Mannaggia a coso, mannaggia alla vecchiaia che non mi fa ricordare i nomi. Sarà meglio tornare alla filosofia sanfredianina in merito alla difficoltà di certe persone adulte a gestire reazioni consone alla propria età. Tanto potrete disquisire tecnicamente quanto vi pare riempiendo quel vuoto strutturale con il quale ho messo su il blog, e la mia analisi tecnico-tattica della persona “coso” è molto semplice, popolare, di strada. La maturità di una persona non è data dall'età, e neanche dalla folta chioma bianca con la quale madre natura ha voluto contraddistinguere per eccesso di zelo, ma dalla sua capacità di staccarsi le mutande dal culo senza farsi notare. Naturalmente è più difficile farlo con destrezza quando il culo ti rode così tanto.

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