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mercoledì 22 settembre 2021

Rovesci necessari


Vorrei essere rincoglionito come quelli che danno il benvenuto all’autunno, ma c’è un tempo per tutto, anzi, e purtroppo, un secondo tempo. Rimane negli occhi la prima mezz'ora, e la consapevolezza che a Firenze non c’è la piaga terribile che ha colpito Roma; intendo quella dei cinghiali. Alla fine abbiamo preso solo tre pappardelle. Basta non dar da mangiare alle proprie cicatrici e aspettare la prossima. Su Nico solo un fraintendimento, temevamo fosse rotto, era solo rosso. E lo so che stamani abbiamo tutti i sintomi di un autunno incipiente. Io per esempio mi sono sentito vuoto dopo questa sconfitta, ma ho subito dato colpa alla fame. Poi c’è da tener conto che è proprio tra questi primi e secondi tempi che maturano i presupposti del mestiere gravoso del tifoso Viola che poi ti permette di andare prima in pensione. Sono rovesci necessari. Da un punto di vista tecnico devo solo sottolineare come Darmian e Sottil terminino i loro cognomi in gol. Diciamo che è stato un secondo tempo come il piumino smanicato di Italiano. A questo punto la rucola tra i denti è poesia. Quando si dice che al grande primo tempo è mancato il secondo gol per chiuderla, si cerca una consolazione troppo fragile, non sarebbe bastato nemmeno il 2 a 0. Se, se, se, purtroppo dopo aver visto la ripresa preferisco pensare a un se di natura diversa, tipo se “il ciclone” fosse un film francese. Mi immagino una mongolfiera piena di apprendiste cioccolatiere che per un guasto è costretta ad atterrare nel cortile di un fioraio che si innamora della più cretina, ma è timido come Sottil, quindi dopo una settimana di secondi tempi a scena muta, lei se ne va come la speranza di battere l’Inter. 

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