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mercoledì 25 gennaio 2012

Diladdarno e il gol subito incarno

Oggi intanto vado a pranzo in via dell’Orto a mangiarmi una bella bistecca, Overtheriver naturalmente, là dove proseguendo ancora si arriva in piazza del Carmine, e poi attraversando quella vena pulsante di fiorentinità che è via de’ Serragli, si approda finalmente in Santo Spirito. E partiamo dal cuore di San Frediano per parlare del nuovo brasiliano, che alla fine, forse è anche in linea visto che è stato naturalizzato italiano. Ecco, italiano va bene come concetto più generale, ma italiano di dove? Non è che uno può essere considerato nazionale come un prosciutto, tanto più se si presenta con quel tipo di cappello, uno che oltretutto ha un accento che di nazionale esprime poco, anche se è sempre più chiaro di quello di Cerci, si insomma noi fiorentini siamo un po’ pignolini e vorremmo che l’italiano Amauri avesse una collocazione geografica più definita all’interno del nostro amato stivale, chiedo troppo? Uno non può essere italiano solo per via di un bisnonno, perché con questa logica condanneremo per esempio  un trisnipote di Cerci ad essere scemo per discendenza. Mi si dice però che allora uno può diventare italiano per via della moglie, e allora mi chiedo come mai Alessio l’abbia scelta indigena e non intelligente, così anche lui lo sarebbe potuto diventare. E poi un italiano che si rispetti non si può presentare in sede con quel cappello, no perché sennò s’è detto tanto male della passata di Montolivo, a me uno con quel cappello mi fa venire subito il sospetto che abbia un cugino che guida come quello di Vargas. Come se non bastasse è arrivato in treno come Kharja all’allenamento, viene dalla tribuna come Felipe e Marchionni, ha fatto da testimonial alla Costa Crociere, viene dalla Juve, ohhh non è che ci siano proprio tutti questi gran presupposti. Non sono affatto tranquillo, gli avrei dato subito almeno qualche crostone di cavolo nero saltato in padella, come benvenuto in sede, tanto per cominciare a dargli un verso almeno più regionale, una identificazione più circoscritta a quella invece più generica dell’intera penisola, che fa tanto rifugiato politico, se non fosse che appena si sente nell’aria dell’aglio imbiondito nell’olio, appare Vargas che ha l’appetito di un italiano pur non essendolo, e che somiglia nei tratti somatici molto ad Amauri pur non essendo ne italiano e ne brasiliano. La mia paura è che questo arrivi qua un po’ spaesato, e infatti per arrivare ha già avuto più di qualche difficoltà, si e no dovrebbe rimanere non più di quattro mesi, magari le prime parole l’ha scambiate con Corvino e le seconde con Cerci, crederà di essere approdato in un club straniero, il mio appello disperato da dentro al cuore dell’amata Firenze, da Diladdarno, da Oltrarno, da Overtheriver che è appunto dicitura massima di fiorentinità, chiedo al tifo organizzato, che invece di stare lì a bubare fuori dalla tribuna, prendano Amauri e gli facciano il battesimo di Fiorenza. Noi di San Frediano che siamo esperti in materia, per fare un battesimo come si deve lo prepariamo fin dal giorno prima mettendo a bagno, non il battezzato ma la materia prima, e poi solitamente la mattina della domenica, mettiamo il battezzato nella vasca da bagno che riempiamo di fagioli all’uccelletto, dove l’impuro si dovrà crogiolare fino a quando l’aglio non avrà preso il sopravvento del profumo rancido del dopobarba. Solo così Amauri potrà andare in gol contro il Siena, e subito dopo la cerimonia Vargas ripulirà tutto.   

33 commenti:

  1. Questo post ha la pretesa ingiustificata di tirarvi fuori qualche testimonianza di fiorentinità, ricordi, foto, appunti, tutto quello che può servire a far sentire il Chiari a disagio, lui e il suo Pigato che noi utilizziamo a Firenze per spegnere la rificolona.

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  2. Attento Pollock che su Amauri stai rischiando grosso. Poi Jordan ti fa percorrere il lungarno, non importa se di qua o di là, tutto in ginocchio, con lui davanti che sparge ceci, crudi. Altrimenti te li mangeresti, annaffiati con la vostra brodaglia delle colline.

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  3. Non fare tanto il Gallo Nero Chiari, che la tua denominazione è sconosciuta fuori da Arma di Taggia eh eh

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  4. Certo ce n'è poco e ce lo teniamo tutto. Perchè farlo sapere? A rischio che qualcuno ce lo chieda, e magari "a gratis"!

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  5. Ho comprato una balla di ceci (per ora) e ci ho tutti i nomi scritti. Poi se si rompe alla prima e mi tocca a mangiammeli tutti a me, speriamo di no!

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  6. La Fiorentina è nata da qui. Questa è la rievocazione storica al prato del quercione, ma è nata proprio da qui. O un tu volevi Firenze?

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  7. Chiari non essere così chiuso come il golfo del Tigullio,
    non tendere così sfacciatamente a tenere tutto per te, non essere così
    dannatamente ligure, perché acciughe e vino a qualcuno alla fine dovrai pure
    lasciarli. Considerami almeno un potenziale erede là dove sia io tra i due, quello
    a rimanere a tribolare sulla terra. Considera che devo mandare avanti un sito
    che ha bisogno di stimoli enogastronomici sempre diversi, anche se il mio
    appello è quello a non fare il provinciale e ad aprire i tuoi orizzonti fino a
    quando sei ancora in vita, in modo che ci possa essere qualcuno a ringraziarti invece
    che a gufare.


     

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  8. Ho difeso il tuo Pigato da quel colonnello che ci voleva infilar dentro la pece e un tu m'ha nemmen cagato di striscio. Che ha' paura che volessi davvero una boccia di macajolo? No, un ti preoccupare ora e m'apro un Fonterutoli e mi ripiglio dall'influenza.

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  9. Vai col Mazzei Jordan, ho ospiti di lavoro a pranzo e quello potrebbe essere lo spunto giusto per la bistecca. Bravo, un Fonterutoli alla faccia del Chiari.

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  10. Certo che le state provando tutte eh?  Terrorismo psicologico-esistenziale  addirittura! Ma vi capisco, il gioco vale la candela. E sia, al prossimo scudetto ve ne porto UNA bottiglia. Voi intanto preparate i bicchierini.

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  11. Ok, proprio perchè vi voglio bene, la porterò alla prossima cempionligghe, e questo dimostra che io per la viola sono pronto a svenarmi.

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  12. I bicchierini? o che è liquore? ambrosia? i'vino e si beve a gotti. Ora sta a vedere che ci fa annusare e bicchieri!

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  13. Vi ammiro da sempre, siete la mia trasmissione preferita dopo «Studio Uno», il vostro «Processo alla Tappa» del sitone, con Zavoli-Pollock conduttore a mediare i reciproci rinfacci di Chiari-Taccone e Jordan-Zandegù (Marino Basso, che è già in albergo, v'ha fregato entrambi in volata con sbandata carogna al limite della squalifica e voi state ancora a bizantineggiare fino a sera in mezzo al Socialista di Dio, ma vi rendete conto?), ha fatto crescere figli e nipoti, una cosa commovente, e qualche giorno fa ho persino cambiato il televisore per vedervi a colori, con prestito dalla cassa della British Army (sì, insomma, comunque li renderò... la firma non è molto leggibile, del resto...). Potreste ora rispondere gentilmente alle seguenti domande? 1) sono più attendibili le pagelle di Rosati, di Ceccarelli, di Prizio, di Bargellini, di Dall'Olio o quelle della professoressa d'italiano  di Sciopenviola che l'ha ridotto così? 2) Tocca non scrive mai quand'è grama per la Viola perché si caga addosso, perché gli piace solo stare con la maggioranza al potere o perché si è indebitato fino alla museruola dei suoi cani con l'Onorata Società? 3) Quali altri nick ha lo scacchista oltre i tre allitteranti e conclamati? 4) David Guetta ha assistito a una sola del migliaio di partite di cui si vanta di aver fatto la cronaca? 5) California Violasìmaconstocazzo scrive dagli States come io scrivo dallo United Kingdom? 6) Per le talpe sotto la pelouse del giardino è sufficiente un trattamento biennale di Pigato d'Albenga o è più sicuro ripeterlo ogni anno? Vi ringrazio: anche, se voleste, per un autografo online.

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  14. 1) le mie 2) perchè gli girano le palle come a tutti i tifosi veri, 3) non conosco nemmeno quei tre, io sono un ingenuo bischerone, 4) no, gliele racconta Saverio Pestuggia, 5) scrive dalla California, vicino a Marina di Bibbona, 6) basta una volta ogni due anni, quello con la pece è tremendo

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  15. non mi sembra di avere grossi rinfacci col Chiari, ci si piglia un po' qui per ridere. I rinfacci veri ce li ho con quei rintronati del sitone, cioè con alcuni. Mi sembra di aver a che fare con dei cerebrolesi.

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  16. I rinfacci tra un po' li avremo con te Colonnello se non torni in trincea subito, altro che Studio Uno. Molla il Bushmills che ti fa male.Per te basta e avanza il vino "navigato", quello dell'Isola dell'Elba, consumato nelle peggiori osterie del levante ligure.

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  17. Vabbè, Colonnello, ho capito. Tutta questa sbrodolata per dire che oggi non ne hai tanta voglia. La situazione che hai descritto va avanti da un paio d'anni. Stammi bene e già che ti butti sul bianco prova anche quello delle Cinque Terre, da tavola. Lo Sciacchetrà ve lo prometto per davvero in caso di Champions League.

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  18. Oggi sono in vena, facciamo in caso di Europa.

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  19. Sono tornato da via dell'Orto carico come una bestia, vino e bistecca hanno riscaldato le ossa, l'aria di casa ha regalato la sicurezza tipica dei posti familiari. Colonnello in fuga dal sitone potrebbe essere un Colonnello demotivato sul blog come Gilardino con la maglia Viola. Rispondo solo alla domanda nr 3 sullo scacchista che non ha più nessun nick, per il resto il Chiari ha posizionato del bel filo spinato nelle tasche per non cedere alla tentazione, eventuale come anche improbabile, di poter accedervi magari anche sotto tortura. Ho abbandonato il sito come Schettino la Concordia e di questo dovrò rispondere davanti a Ceccarelli. Sulla pietra serena dei vicoli di San Frediano risuona sincopato il battere dei tacchi di signorine avvenenti che cercano solo di concedersi a chi può ricamargli addosso parole d'amore scritte con i resti di fagioli, olio e pepe e sangue di bistecca.

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  20. Chiari non ti allargare tanto, poi ti tocca a pagare davvero ed io non voglio avere sulla coscienza un amico che diparte per aver dovuto spendere.  Pollock ma a S.frediano le dichiarazioni d'amore le fate a suon di rutti? Forse non ho seguito ma i resti di fagioli, olio e pepe a poco d'altro mi fanno pensare. Come i'famoso discorso in fine di pranzo celebrativo: "E or che siamo a' frutti vi fo du' rutti e vi vo' 'n culo a tutti." L'è un po' becera ma tu vo' le cose fiorentine, o che siamo educati noi?

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  21. Intanto Jordan comincerei col dire in San Frediano e non a, visto che fai tanto il pignolino sulla lettura dei contratti, perché a San Frediano siamo già in provincia di Pisa. Devo comunque riconoscere che sei stato l'unico a rispondere a un appello che a troppo del sentimentale per essere ascoltato da gente che frequenta il web come la sala d'attesa del dentista. Comunque io vi vo nelle mele lo stesso perché me le canto e me le suono da solo, come quel finale tra tacchi 12 e pensieri da vino, che un po' si rifà anche a Jorge Amado.

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  22. L'acca me la sono mangiata in quanto aspirata.

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  23. E pensare che io credevo tu fossi pisano e tu facessi "Gao" (se legge Wallenstein ora si riincazza un'altra volta, e mi fece una parte un annetto fa!). Invece tu sei di S.Frediano i' rione d'Oltrarno! as raparigas rebolando pensavo che esistessero solo al Pelourinho, che ci sono anche lì, diladdarno? un di questi giorni vengo a trovarti dopo aver fatto scorta dell'angelo azzurro.

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  24. "...morreu num domingo de carnaval, pela manhà, quando, fantasiado de baiana, sambava num bloco, na maior animaçao, no Largo Dois de Julho, nao longe de sua casa." Quiz per te che sei un lettore di Jorge Amado, per vedere se ti risprmio qualche decina di metri sui ceci per Amauri. Comincia così, a parte le prime parole sostituite da puntolini, uno dei più famosi romanzi di Jorge Amado. 1) Titolo, 2) Come si chiama il "morto".

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  25. Quando 'nfuria la battaglia i'colonnello marca visita! Laocoonte una sega! e un li reggo più! e c'è una banda di cerebrolesi scatenati un so da chi che mi fanno fa' gli straordinari, ma alla fine getto il brando o che mi posso fa' veni' la cirrosi pe' loro? E uno ci ha anche pe' nick il paese 'ndo son nato (anche se ci sono stato da sfollato sortanto du' mesi).

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  26. Intanto anche Rommel accusò malanno immaginario dopo El Alamein, per poter tornare in Germania, e fu una semplice infermiera a sventare l'inghippo, però gli storici non l'hanno fatta lunga come voi con me, soldataglia inutile e indisciplinata: c'è uno che fa contrabbando di topicidi d'Albenga e che vuole insegnarmi cosa siano il Cinque Terre e lo Sciacchetrà, un altro che mi parla di cerebrolesi (in effetti, se il migliore non è il preferibile qualcosa in soffitta è andato perduto per sempre) e dimentica che Liedholm è passato da Firenze, e poi c'è il caporale oltre i ponti bombardati che vuole affascinare le femmine a coregge di leguminose e che continua a dar copertura a Smyslov da qualche tempo ringalluzzito sennò quello lì gli sfascia il locale. Insomma, facile dar la colpa ai graduati, ci vuole un esercito e a me hanno dato una banda di incapaci che non arriva nemmeno a fare una sporca dozzina. E magari con questi dovrei paracadutarmi a Berlino e rapire Baffetto! Caro Churchill, t'ha bevuho più di me!

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  27. Liedholm me lo sono scordato, l'ho ben detto che andavo a mente e di corsa. Comunque a Firenze non è che abbia fatto miracoli ma l'aver lanciato subito Antonio è già di per sè gran merito. Bomberino probabilmente l'avrebbe fatto rincitrullire in primavera. Forse ne ho anche saltati altri e queste classifiche mi fanno comunque cader le palle per terra, roba da giornalai per riempire le pagine. Certo che anche a trovare il peggio ci sarebbe da sbizzarrirsi: Giorgi,  Carosi, Bersellini, il mago Oronzo, e anche qui vo a mente, semplicemente apro le danze, chi ne ha altri li iscriva poi si fa il sondaggio (ma Pollock pensa ad altro quando sente parlare di sondaggio)

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  28. Vedo che stai adottando una vecchia tattica, Colonnello. Attacchi per difenderti. La conosciamo e con noi non funziona. Lasciamo perdere la sporca dozzina, avremmo potuto essere i quattro dell' Ave Maria, grazie all'indiano eravamo in tre, Jordan ha fatto per due, così è stato come se lo fossimo. Tu continua pure a divagare ed  a trovare scuse come Eli Wallach, che ogni tanto spariva. Sappi però,che lui nei momenti critici non mancava. Quanto al vino un conto è conoscerne l'esistenza altra cosa è disporne,di quello autentico.Eh,eh,eh.

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  29. Jordan, con dei poveracci fece miracoli, Liddas, e se ricordi bene il second'anno ci portò a lottare per lo scudetto fino a sette giornate dal termine (poi schiantammo e facemmo quarti: l'anno prima quinti). Terim l'hai buttato via e Pesaola ci ha vinto uno scudetto (non era un allenatore sibbene un carismatico maneggione, ma se oggi scendesse o meglio salisse Belzebù e ci facesse vincere il terzo vorrebbe dire che è un grande allenatore e che cavolo!). Bersellini non lo metterei sul piano di quegli altri scaci che citi e ricordo tuttavia che Oronzo (le tifoserie avversarie gridavano per rima: «Avanzo di stronzo!») il suo compito lo assolse: assunto per salvarci dalla B, a costo di smontare la panchina pezzo a  pezzo (una volta ero dietro a lui in tribuna bassa e dette un cazzottò alla tettoietta che se lo molla a un cristiano lo riduce di cervello come quello che, sul sito de' siti, dici portare il nick del tuo paese di nascita: ho una cugina acquisita, e più vecchia di me, che è figlia del vecchio barbiere fascistone, l'unico allora del borgone), ci salvò in effetti dall'onta, che invece volle doppia, con ciliegiona della C2, quel presidentissimo con la laura (e la valeria e la valeriana bianca da sniffare) e le fideiussioni dalle Barbados.

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  30. A proposito di Oronzo, l'ultima domenica di campionato (mi pare si giocasse col Torino) era in panchina, ci aveva già salvato ma non gli avevan rinnovato il contratto anche se ancora non era ufficiale. A partita in corso, verso la fine, cominciò a rivolgersi al pubblico dicendo "Vi ho salvati, e sti strunzi (indicando il dirigente accompagnatore che era anche mio parente per questo te la posso raccontare "dal vivo") mi scacciano, mi han già scacciato!" e lì teatro, botte sul tetto della panchina, pianti, urla. La gente dietro che, anche allora, la dirigenza non è che l'amasse molto, cominciò a insultare e a sputacchiare (siamo sempre i soliti in fondo). Una delle situazioni più imbarazzanti che quel dirigente accompagnatore, molto famoso peraltro in ambiente fiorentino, confessò di aver mai vissuto. Se avessero confermato il mago di Turi avrebbero fatto lo stesso cinematografo per il motivo opposto. Il problema attuale è che un marchigiano educato e razionale queste manifestazioni animalesche non le ammette proprio, non sono nel suo mondo e come si fa a dargli torto?

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  31. Del borgone io non conosco nulla, so che ci scapparono i miei (era la primavera del 1944) per sfuggire ai possibili problemi della ritirata dei tedeschi, con mia madre col pancione come la moglie di Amauri. Per questo son nato, in casa, là, ma non ho altro che mi leghi al posto.

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  32. Bersellini a Firenze è stato sul livello delle altre ciofeche menzionate. Aveva Diaz, Battistini, Berti, Oriali, Gentile, Antognoni ed il giovane Baggio eppure arrivò decimo (su 16) con 26 punti in 30 partite (si era ancora alla vittoria a 2, ma se o sarebbero stati 34, 1,1 di media a partita) e con un gioco bruttarello anzichè no. Penso che far peggio sarebbe stato difficile. A milano con l'Inter magari avrà fatto anche qualcosa di buono, ma a giudicare da qui è pollice verso.

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