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venerdì 2 giugno 2023

La maionese nell'insalata di riso


Un benvenuto a giugno e che non ci deluda come certe finali di Coppa Italia. In attesa di mercoledì sono andato alle Scuderie, un po’ per fare un tuffo nel passato di adolescente, invece che nella solita piscina, un po’ per stemperare la tensione. Così ho cominciato a contare gli alberi, ma poi mi sono confuso e allora ho cominciato a contare le ragazze che erano meno, anche troppe meno, mi sono fermato a tre di cui una contava gli alberi, e mi sono chiesto se si è mai visto qualcuno contare gli alberi. E chissà se il babbo di Marta che intanto si è laureata mentre lui era a Budapest si è buttato nel Danubio. Non sarò efficiente come il centrocampo della Roma che sembrava impegnato in una lezione di pilates, ma ho comunque staccato due spirali alla citronella senza romperle. E’ proprio arrivata l’ora di rivincere finalmente qualcosa, l’ultima volta non esisteva il riso rosso e i salmoni selvaggi sfuggivano ancora alla cattura. Mou naturalmente si è lamentato, i romanisti hanno pianto parecchio, ma la recriminazione che più mi ha colpito è stata quella di Carlo Zampa che restringe le responsabilità dell’autorete di Mancini al fatto che non avesse usato la maionese nell’insalata di riso. E dopo che Valerio Fioravanti si è messo a scrivere sull’Unità, e quindi probabilmente la Franzoni scriverà a breve su Donna Moderna, è arrivato il momento che ci portiamo a casa la coppa, anche se adesso devo andare ad annaffiare i miei timori. Prima però che la stagione calda ci inibisca certi appetiti mi rifugio nella scioglievolezza di Lindor come mostra bene la foto, mentre per gli altri tipi di appetiti tendo a sposare la causa di Jovic titolare, come mostra bene la seconda foto. Infine prossimamente andrò a fare due vasche alla Piscina Molitor che si trova tra il Roland Garros e il Parc des Princes.


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