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lunedì 12 giugno 2023

Accontentiamoci


Finalmente un fine settimana senza rimpianti, mentre il godimento per l’uscita a testa degli altri mi è sembrato la corsa alla speranza, che però non basta per tutti. Ci sarà da affrontare il mercato adesso, e spero possiate essere più prudenti e avere maniche meno larghe quando asseegnerete gli 8, il mio apporto sarà che la canotteira non so nemmeno scriverla. Penso che la finale di Champions possa essere stata utile a Mandragora per capire meglio come si piazza la palla da dentro l’area. E’ un peccato aver dimostrato la precisione di chi si alza di notte per pisciare senza accendere la luce. Non ci resta che affrontare l’estate a testa alta, e chi opterà per il mare che non tiri fuori strane teorie da panciapiattisti. Saluto il Bambi che uscito a fare due passi per sbollire la finale persa è arrivato a Rio Torto. Della conferenza stampa di Rocco mi porto dietro la sensazione che da una parte si è contro la Juve, vendendogli anche “bidoni”, e dall’altra non appena c’è una finale non si può fare a meno di imitarla. E sarebbe meglio mettere insieme le nostre sconfitte per vincere qualcosa, non godere gli uni di quelle degli altri, perché tre finali perse su tre è esattamente come tutte le rivoluzioni promosse da Aureliano Buendia. Potremo prendere anche noi un Nobel. Insomma, se un tifoso ha perso la propria finale è contento che anche gli altri tifosi non siano felici. Se invece avesse vinto avrebbe tifato contro lo stesso per essere felice solo lui. Questo è lo sport. Personalmente, a parte il vino dell’Oltrepò Pavese, ho reagito bene grazie al nuovo visore Apple che ha funzioni al limite della fantascienza e mi ha permesso di vedere una coppa alzata da Biraghi. Insomma, non saremo nella foresta colombiana, ma anche qui in Oltrarno 4 bambini sono sopravvissuti alle due finali perse. A questo punto basta poco, basta un po’, basta un pochino, basta pochissimo, basta niente.

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