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mercoledì 24 febbraio 2021

Quando il tifo poteva ancora passare dagli arrosticini alla minaccia di cotture per bollitura


Invece di pensare sempre a Pioli, seguiamo con la giusta apprensione anche il percorso di Luna Rossa che se continua a vincere si potrebbe ritrovare prima arancione e poi gialla. E mentre Suarez ammette di aver avuto tutte le preguntas, Ranieri (no panca) canta “Zone rosse per te han deciso stasera”. Non ci dobbiamo scannare così tanto per calcolare l’incidenza di Ibra, tutti i grandi attaccanti sono pagati profumatamente per fare la differenza, anche quelli non allenati da colui che tanto ci turba, piuttosto soffermiamoci su come l’aggiunta di un po’ di cioccolato nel caffè sia stato dirompente per la storia umana, direi forse il gradino evolutivo più grande. Il Bambi che invece se ne frega di difendere posizioni, stava meglio quando non si parlava del filtro a centrocampo, ma solo di quello per farsi le canne. E mentre abbiamo ascoltato con religiosa attenzione il Vangelo secondo Mihajlovic, lo smart working lo ha spinto alla sperimentazione, ben oltre la cucina molecolare, una sorta di cucina circolare che riutilizza, che non scarta, che non produce organico per il terriccio, così ha preparato una ricetta indiana senza gli ingredienti più strani, sostituendoli con ciò che aveva in casa, il risultato è stato quello di fare la pasta col tonno. Io invece penso a quel povero cristo di Kouame che pensava di aver trovato un posto in squadra e invece c’era una Smart. E avendo fiducia nelle classifiche degli allenatori che questo blog produce con generosità, visto che in queste molti sono soprattutto cani, e non mi riferisco solo al Pastore Pioli, a proposito dei quali, e a margine di tali classifiche, vorrei precisare che i cani di chi dice che i cani sono meglio delle persone, sono migliori dei cani di quelli che dicono che i cani non sono meglio delle persone. Il vantaggio, poi, delle molte sconfitte, delle tante brutte figure, e delle imbarcate, è di averci resi almeno specialisti del farsela passare. Poi c’è chi sta peggio e mi vengono in mente coloro che per colpa di chi fa le pentole e non i coperchi, gli schizza il sugo dappertutto. Ieri parlavo dei poveri tifosi organizzati privati dell’attività più incline alle loro caratteristiche; la trasferta e la contestazione, e per non sembrare troppo di parte evidenziando le gesta dei nostri lenzuolai impegnati nel salotto buono ad agevolare la discesa in campo di Commisso dal Parco del Pollino barra Broccolino fino al Bobolino, ho ripescato un ricordo per voi. Mi sembra fosse il 2015 quando per lo scontro Bologna-Pescara costato agli abruzzesi (1-1) il sogno del ritorno in Serie A, Bjarnason non poté partecipare perché richiamato dalla Nazionale scatenando l’ira dei tifosi che dichiararono guerra all’Islanda minacciando: “Vi lessiamo le pecore con i geyser”.

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