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mercoledì 17 febbraio 2021

Il bivio e l'ex


Siamo a un bivio, o moriremo tutti se non facciamo lockdown duro, oppure faremo fuoripista, ci faremo di bombardini, e spieremo la Fenech che fa la doccia in un albergo di Cortina. Chissà il destino quale via imboccherà. Così come le coppie serie sono quelle che ridono, e vorrei cambiare quella d’attacco ma non trovo il telecomando. Perché due punte is meglio che Wuhan. Alla fine avere un divano e un culo forse non è una semplice coincidenza, mentre continuo a sostenere, malgrado la gestione Commisso, che l’uomo che s’innamora di una donna dal seno piccolo è proprio l’esempio di amore a “prima vista”. Venerdì temo la catastrofe che eventualmente si aggiungerà ad alta catastrofe visto che non pensando che la Fiorentina potesse giocare ancora di venerdì avevo messo in programma di vedere una mini serie su Netflix. E adesso chi la sente la Rita. E’ una storia in realtà triste di un collega, la faccio breve naturalmente, che smette di flirtare con la radiologa dopo aver visto che il suo ex ha un uccello tanto. Anzi l’ho sentita la Rita, l’ha buttata sulla presa di culo vedendo che stavo scegliendo una cravatta e sostenendo che la cravatta dopo i 50 serve solo per metttersela sulla testa, ubriachi fradici, e ha ricordato la figura di De Niro nel Cacciatore davanti ai maledetti Vietcong. Come se non bastasse mi era sembrato che il Bambi fosse uscito di testa, capendo che adesso voleva Luigi Sartor, quello che mi ricordavo io è ormai un ex da mo, poi ho letto che è stato arrestato perché coltivava in un casolare 106 piante di marijuana, avevo frainteso. Non voleva lui ma il raccolto. Rilassatevi con la foto, offro io.

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