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venerdì 19 febbraio 2021

Per questo dico


Non sono intelligente. Ci faccio. Per questo dico che non ridendo e non scherzando è già passato un anno di pandemia, e tre in lotta per la retrocessione. Per questo notavo pure che mi si è arrugginito il chiodo fisso di rivincere qualcosa prima di morire. E non partecipo a nessuna lotteria. Pensare che vivere capita una volta sola nella vita. Sempre per quell’incipit, è morto Raffaele Cutolo che ha fatto anche cose buone, e ho smesso di cercare la squadra tipo della mia vita, c’è il vino. In pratica ci sento meno e non è un problema di cerume, anche se dovrei consegnarmi a un ferrivecchio. Per questo ieri sera rughe al forno. Quando si dice che per colpa degli stadi vuoti si è perso il vantaggio di giocare in casa, significa che chi ci gioca la tratta come un albergo. Tutti questi discorsi a bischero per non dire che credo fortemente in una sconfitta oggi, ma che l’idea non mi smuove di un millimetro. Forse sono malato, potrebbe essere la variante di Valico. Boh! O forse per questo dico, riferito alla rosa, a chi la allena, a chi la sceglie, e a chi ne fa le veci, che Dio li fa e poi non tira l’acqua. Per questo dico che mi sono rotto le palle della costruzione del gioco dal basso, talmente tanto che proverei quella dal violino. Oppure dico questo perché con gli anni si diventa più esigenti, dovrò cercare amici ortopedici, osteopati, cardiologi, oculisti e otorini. Ma anche se meno coinvolto ho comunque rassicurato il Bambi che manterrò la promessa, e se la Fiorentina vincerà il TERZO mi farò il mio primo tatuaggio. Una mucca per la precisione, in ricordo del nonno Gigi al quale piacevano le vacche. Ma meno volgare.

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