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martedì 2 febbraio 2021

La vena poetica non serve più nemmeno per farsi le pere


Speravo nella reincarnazione poi ho pensato a Pioli primo in classifica, e non mi va di diventare un ceppicone a dispetto dei santi, poeti e navigatori. Poi solo rimpianti sciistici e un chilo e cento di maremmana allo stato brado, con un Pinot Nero di Jermann. Sarà per questo che aspetto l’esplosione di Hagi come l’esito del tampone. E alla fine tutto torna, specie Montella e Prandelli. In questi ultimi anni di campionati alla meno ho perso molto del mio umore poetico, un tempo avrei parlato del cuore come di un mare d’inverno, grigio e impetuoso. Oggi invece tendo a dire più saggiamente che è solamente pieno di sgombri. E che a Renzi non interessano le poltrone ma piuttosto i troni. Ci sono anche quelli che in questi giorni di zona gialla si sono resi conto di non avere nessuna vita normale a cui tornare. Scusate il cinismo, ma anche questo deriva dall’anemia emotiva dovuta a campionati frigidi, penso che questa Fiorentina, adesso che almeno sembra rianimata, di fatto sia come la tavolata coi parenti a Natale, si odiano tutti ma si riuniscono solo per fare un favore al nonno Rocco a cui è rimasto comunque poco. Si, possiamo credere pure al presidente se abbiamo cliccato sul link Facebook dei Rayban a 25 euro. Del resto so benissimo che raccontare sogni di Fiorentina a un fiorentino emoziona solo chi li racconta. E per unire l’utile al dilettevole faccio l’aperitivo con il magnesio. Intanto Fico non riuscirà a coprire la vergogna della peggiore sinistra nella storia della Repubblica per evitare che vada al governo la peggiore destra nella storia della Repubblica.

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