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sabato 2 gennaio 2021

Il segno di continuità


Qui il piangina vuole dirci che a mezzanotte e un quarto del primo gennaio 2021 il Covid non è ancora sparito, mentre ci sono ceppiconi che hanno guardato Gianni Morandi, la nostra Regina Elisabetta. Dopo le feste, in casa, al Bambi è rimasto solo il collutorio da bere. Un fine anno così teso che per certi versi ha ricordato il ‘99 con il Millennium Bug, mentre i complottisti d’Oltrarno sostengono che quella dell’ultimo dell’anno è una festa ideata dalla lobby del millesimato. Sperando che questo nuovo anno ci riporti almeno una vittoria della Fiorentina, e la serenità dell’estinzione di massa da surriscaldamento globale. La compagna del Bambi mi ha confessato che lui ha ascoltato il concerto di Capodanno in vestaglia sintetica aggirandosi per casa con un calice di cristallo pieno di cedrata Tassoni come un nobile decaduto trascinando le ciabatte. Tutto dopo la prima insonnia dell’anno, che ha preceduto il primo sonnifero, malgrado fosse stato travolto dall’ansia per aver ricevuto l’incarico di imburrare le tartine, eseguito con approccio da neurochirurgo, ma devastando comunque il pane, le crepe opportunamente stuccate col burro stesso, ma con il terrore del collasso strutturale al primo morso. Il segno di continuità tra il 2020 e il 2021 è stata una buca in via Maffia grazie alla quale ho mandato gli auguri in Nuova Zelanda. Del 2020 mi pento soprattutto di aver bullizzato gli amici astemi ai quali ho suggerito di prenderlo comunque che poi l’avrei bevuto io. Per tranquillizzarvi acqua e olio tutto a posto.

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