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giovedì 14 gennaio 2021

In mezzo alla mollaccia


Abbiamo tenuto correttamente la distanza di sicurezza da qualsiasi soddisfazione. E non possiamo esultare nemmeno se cadrà il Governo. Però è sempre meglio che aver perso ai rigori. Del resto in piena pandemia andare alle urne equivale a prendere gol al centoventesimo. La differenza tra avere e non avere Lukaku è come quella tra assemblamento e assembramento. La squadra del secondo tempo mi era pure piaciuta come non succedeva dall’introduzione della marmitta catalitica, con anche prestazioni ottime come quelle di Castro, Jack, Amrabat, Kouame, mentre dietro abbiamo concesso troppo. Per quanto riguarda Quarta, l’ho visto solo io il mega liscio perdonato da Lautaro che sbaglia un gol incredibile? Era lui o era Casadei? Senza parlare che in occasione del gol Lukaku se l’è messo nel taschino. Diciamo che la ruota che gira ha tempi troppo lunghi. Da NaturaSi avevo visto la tisana “entusiasmo e allegria” ma non l’ho comprata perché per lo stesso prezzo avevo preferito il Pinot Nero dal Galanti, però ieri sera il vino era finito ed è rimasto  solo il giramento di coglioni. Forse la speranza è solo un inculata, insomma, si allontanano i continenti figuriamoci le possibili gioie. Adesso che non ci resta altro che una stagione in mezzo alla mollaccia, mi sento come la ministra Bellanova quando dopo averle finalmente anticipato la volontà di farle una domanda le chiedono dov’è ubicato il bagno. Rocco potrebbe comunque rimanere per seguire Sanremo. Da oggi la nostra stagione diventa l’argomento meteo durante l’attesa che l’ascensore arrivi al piano. Se per la Viola non c’è soluzione alla mediocrità, per il Governo si potrebbe pensare alle poltrone con le rotelle. O almeno riaprissero i cinema.

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