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sabato 30 gennaio 2021

L come Domodossola


Tutto nella ripresa, e il tutto comprende anche il trauma cranico di Belotti curato con il ghiaccio per il mojito. Oltre a tre pali e due rossi. Quando il muro Viola è crollato all’88’, non la sorte ma almeno un sofficino a me ha sorriso. E’ stata una buona prova di squadra, adesso va capito se siamo nei giorni della merla o in quelli della merda. Nel primo caso comunque L come Domodossola. In parole povere Di Bello ci ha fatto il tampone anale. Per questo con il Bambi abbiamo fatto le insultazioni. Con stasera abbiamo raggiunto la pace dei senza, ed è così che non m’importa, come legittima difesa. Un finale di partita che è come alzarsi di notte per pisciare, poi non riuscire ad addormentarsi prima dell’alba, cinque minuti prima della sveglia. Se per Renzi l’Arabia è la culla del nuovo Rinascimento chissà se Belotti è il nuovo Renzi e la Corea del Nord la culla del nuovo Illuminismo. Rimango un visionario malgrado la demenza di Milenkovic, e così ho visionato il soffitto. Se uno mi chiedesse oggi se sono mai stato convinto di una vittoria Viola a Torino dovrei andare a controllare su Google Maps. Per combattere i gialli e i rossi di Di Lobello non mi resta che il Pinot Nero. Per annegare i rimpianti e dimenticare di aver trovato pure una chiamata di Mattarella sul cellulare.


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