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mercoledì 6 gennaio 2021

Il perfetto epilogo


Si rigioca e si rimangia (lasagne e Cottanera), dopo aver appeso le mascherine al camino. Mentre a proposito di palle, quella gialla in cielo che tutti un tempo chiamavamo sole non si sa che fine ha fatto. Speriamo quindi, dopo la partita, di non lamentarsi per non aver visto palla, il meteo aveva parlato chiaro. Teniamo duro per portare via lo zero a zero e per salvare la Pasquetta 2023. A me sembra che arrivati a un certo punto impari così bene a restare al tuo posto, lì quattro punti sopra la zona retrocessione, che ti viene la faccia da angolino e non è bella la faccia da angolino. I più creativi al massimo potranno ambire ad uno sconforto a pois. Questa Viola è insomma il perfetto epilogo, partiti negli anni 90 col pensiero di fare la fine dei nostri genitori: posto fisso, casa, macchina, seconda casa, amante, e ritrovarsi finiti come la donna che faceva le pulizie, lavorare a ore e sottopagati, con tua mamma che ogni tanto ti regala un maglioncino comprato al mercato (la vittoria con la Juve). In più ci appare anche la pubblicità della birra analcolica. Non ci resta che la zona bianca ovvero il nuovo “Dio c’è”, mentre in Colombia è tutta zona bianca da mo’. Piove, vi lascio fare all’amore, io vado a lumache. Ormai le aspettative sono così basse che uno riesce ad essere contento pure se vince la Juve contro il Milan. In tutto ciò la Rita mi chiede come deve fare per far asciugare le lenzuola. Lavanderia a gettone, semplice. A gettone come Prandelli.

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