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martedì 18 agosto 2020

Prima del letargo


Quando la quarantena sarà entrata a far parte delle nostre tradizioni popolari, diciamo nel prossimo secolo, è probabile che in quei soliti tre mesi di lockdown l’uomo abbia imparato ad andare in letargo. Nel frattempo crostini come antipasto, tortelli di patate al ragù, cinghiale in umido, verdure al forno, cantuccini e vin santo, acqua, vino e caffè, tutto di ottima qualità (cucina casalinga di quella vera e da 10 con lode) a 25 €. Andate da Filetto prima del letargo, in Piazza Tanucci a Stia, la piazza del Ciclone. Metteteci che il consiglio è addirittura gratis. Poi sono andato a comprarmi il montgomery di lana casentino, rigorosamente arancione, molto ma molto meno a buon prezzo. Tra le tante criticità dei nostri tempi segnalo invece una bella realtà, quella dei pomodorini secchi. Mangio, bevo, mi dimentico Iachini, perché alla fine non c’è niente di male a voler essere felice. Visto anche che i giorni passano e prendo sempre più consapevolezza che i miei limiti mi hanno superato. Se i giovani vanno in discoteca e anche all’estero, e si contagiano, la colpa è degli anziani, quelli che occupano poltrone importanti dalle quali si è deciso di aprire le discoteche e consentire i viaggi all’estero durante una pandemia. Nella Via Lattea, molto cool malgrado non si trovi Diladdarno, potrebbero esserci 36 civiltà aliene intelligenti, non riusciamo a comunicare con loro perché ci evitano di proposito.

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