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venerdì 21 agosto 2020

Il mago senza enne


Il metodo champenois, quello adottato anche per il mercato Viola, si deve allo scienziato inglese C. Merret che riuscì a far fermentare in bottiglia vini di Champagne nel 1662, non a caso lo stesso periodo storico nel quale nascono i nuovi obiettivi Viola, prima di Dom Pérignon, grazie a bottiglie prodotte a Newcastle, più spesse delle francesi. Tecnica e bottiglie poi adottate in Francia, e oggi pure a Firenze (da qui il modo di dire “mercato col botto”). L’alternativa allo sciabolare sembra essere digiunare italiano. E mentre noi ordiniamo lo stracotto lasciando ad altri la battuta di fassona, nel mondo le bottiglie di vino invenduto vengono trasformate in gel disinfettante. In tutto ciò a nessuno importa che Iachini sappia di tappo. Intanto il fiore della pazienza cresce alle pendici vulcaniche delle isole Maui sopra i 2000, e fiorisce ogni 7 anni per soli 7 giorni. Noi che abbiamo abbondantemente superato anche i tempi di tale fioritura dovremmo piantare un bel rododendro all’ingresso del nuovo Centro Sportivo perché ci rappresenta anche di più con i suoi tormenti interiori. Già vi vedo compiaciuti per l’arrivo del Mago Silva senza enne, vi vedo con i piedi sul cruscotto come in un film di Quentin Tarantino ad aspettare Pasqua quando voleremo in alto come l’aquilone che nel frattempo il mago senza enne ci avrà fatto con la carta dell’uovo. Chi ha studiato questa strategia di mercato è un Einstein come quelli che vanno all’Eurospin. Del resto l’arte ha a che fare con il bello, non necessariamente con l’utile. L’arte ha il dovere di suscitare meraviglia, ma ha il diritto di essere totalmente inutile. E’ con tale convinzione che affermo che il più grande artista degli ultimi 100 anni è Ianis Hagi. E sapeste quante volte vi ho sputacchiato addosso per leggervi mentre mi lavo i denti. Così come troppe volte mi si sono drizzate solo le antenne.

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