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giovedì 6 agosto 2020

L'esortazione tipo

Con il Bambi ci siamo incontrati per fare il punto su questo primo campionato calabro-newyorkese, e dopo quattro ore abbiamo concordato che la Svezia non ha il virus, Trump ha arginato il virus senza danni all’economia, colpa di zingari e negri, con un altro allenatore potevamo lottare per la Champions, non è esploso Hagi ma al suo posto la fabbrica di fuochi d'artificio a Beirut. L’Italia ha il patrimonio culturale più grande del mondo, e il fatto che io e il Bambi dimostriamo un livello tra i più bassi significa che qualcosa è andato storto. Incontro che a margine ha comunque prodotto l’idea di realizzare un porta bonus con tutti gli scomparti; vacanze, monopattini, ristoranti, ristrutturazioni. Abbiamo anche ritrovato nel baule in soffitta una vecchia foto di calcio da due punti, con Mancosu che a due ore dal fischio finale era ancora in mezzo al campo in un fiume di lacrime. Lo ha tirato su la moglie altrimenti ci avrebbe passato la notte. Alla fine il Bambi ne è uscito con lo sguardo nel vuoto e il ghiacciolo al limone. Della sua annata Viola a me rimane ancora impresso, e gliel’ho ricordato, quando al termine della manita di Cagliari mi sembrava la vibrazione del suo telefono e invece era proprio lui che rantolava. Malgrado tutto rispondo ai messaggi automatici, saluto i cani e i gatti, ringrazio sempre. Dall’educazione ricevuta non c’è rimedio, mentre della poca istruzione ne faccio un uso improprio tipo quando ho suggerito al Bambi di andare in bagno a fare la posa del Narciso di Caravaggio per vedere la propria immagine riflessa nel wc. Durante l’incontro è stata decisa l’esortazione tipo che potesse abbracciare un tifo pregno di orgoglio, che rafforzasse il senso di appartenenza, e che regalasse autostima, questo malgrado le cessioni, i nuovi acquisti e l’intervista a Iachini; “sotto l’ombrellone non chiedete mai se avete russato”.

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