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martedì 4 maggio 2021

La Serie B ci fa un baffo


Diciamo che per quei tre tagli che hanno portato il Palacio al centro del villaggio, lo scemo aveva sicuramente la maglietta Viola. Malgrado questa situazione che si ripete ormai dentro a campionati poveri di sodio, almeno il tifo si è dimostrato meno rancoroso di un tempo quando ancora faceva concorrenza al Codacons. Il tifo è più comprensivo, finalmente maturo, in quanto conscio che coloro i quali hanno costruito la squadra o coloro i quali hanno difficoltà a tenere la linea difensiva, sono in difficoltà per mancanza di qualche rotella che è stata generosamente donata per i banchi di scuola. Poi il tifo è consapevole, una volta liberati dai Della Valle e dal terzo tempo, che non può certo farci paura un Commisso in quanto uno, anche perché finalmente consapevoli di essere sopravvissuti ai parchi giochi anni 70, e ai loro scivoli arrugginiti. La Serie B ci fa un baffo. C’è rimasto solo qualche tifoso, sciolto come certi cani, quelli dell’età di mezzo, ancora un po’ confusi a tal punto da non sapere se preferire le mamme o le figlie. Tifosi dell’Inter che invece sono passati dalla fase responsabile (quella del lancio di motorino dalla curva) a quella irresponsabile degli assembramenti in Piazza Duomo. Poi va anche ricordato che la fragilità di certi equilibri difensivi è insegnata dai fiori di campo. Il mondo interiore di quelli che non hanno compreso la generosità di una difesa disposta ad esaltare le qualità di Vignato, è una favela. Mentre a chi dice che con un altro allenatore avremmo lottato per la Champions vorrei dare ragione e poi aggiungere però.

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