.

.

martedì 11 maggio 2021

Il premio di consolazione


Diciamo che a prescindere da cosa dirà Rocco dopo la partita col Cagliari, il fatto di essere un tifoso semplice, lontano cioè da striscianti inviti in striscioni in rima, mi consente di essere felice perché alle 19:30 c’è ancora il sole. A prescindere da Pioli ceppicone a momenti che fa il pari con gli intelligenti solo nei festivi. E approfittando delle belle giornate è stato finalmente possibile farsi derubare da un ristoratore. Chissà, si è risvegliato il reattore di Chernobyl potrebbe risvegliarsi anche il mio entusiasmo. Ah se solo Rocco dopo Cagliari potesse dirci “Chiesa mai alla Juve!”. E dopo la salvezza, i rinnovi e i proclami per la prossima stagione, ho come la sensazione di aver passato tutta la vita ad aspettare fermo davanti alla finestra. E guardandoci attraverso è evidente come ci sia una consapevolezza nuova in giro, una complicità impalpabile, un sottinteso “è così che si faceva?”. Anche il Bambi si sentirà un pesce fuor d’acqua? Gli ho detto che dobbiamo sbrigarci a vivere, e che se necessario dobbiamo andare pure noi in via Tornabuoni, anche se solo a mangiare il panino tartufato dal Procacci. Andare in via Tornabuoni malgrado la Protezione civile, dopo aver consigliato agli abitanti di 10 regioni italiane di non uscire di casa per non prendere il razzo cinese in testa, poi precipitato nell’Oceano Indiano (non proprio le Eolie), adesso ci consigli di stare chiusi in casa e di non mangiare l’insalata, hai visto mai le radiazioni. Hai visto mai che Hagi alla Lazio o al Siviglia sia un bisogno impellente di mutande, le Cagi come la Coca Cola con la cannuccia insomma. Cari merdoni. Durante l’anno ho fotografato tutti i brutti momenti della stagione, li terrò come premio di consolazione per il futuro. Se poi arriva un allenatore che non mi convince mi rifarò non appena saranno mature le albicocche.

Nessun commento:

Posta un commento