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lunedì 11 maggio 2020

Le benzodiazepine


Dopo aver preso le benzodiazepine, con il tentativo di ripiegare il bugiardino c’è stato l’esordio del Bambi nell’arte dell'origami. Non è mai diventato un intellettuale solo perché secondo gli uomini di cultura è sconsigliato assumere farmaci se si bevono alcolici. E forse qualche farmaco servirebbe anche a me che come gesto trasgressivo ormai penso solo a un abbraccio. Il Bambi che dopo le benzodiazepine dice d’indossare la mascherina in macchina perché il virus si comporta come certi cani randagi che rincorrono le automobili. E dopo aver assunto alcolici sostiene che bisognerà andare al ristorante già parlati, di affrontare cioè tutti gli argomenti prima di mettersi a sedere protetti da vetri antiproiettile. Insomma, come io cerco le mascherine a 50 centesimi lui cerca le benzodiazepine. Che a lui servono soprattutto per sognare un mondo da vivere per cambiare il mondo e così vivere il mondo che sogna. Tradotto, le benzodiazepine gli servono per continuare a non fare un cazzo e scrivere frasi ad effetto. Poi ha fatto gli auguri alla mamma, aggiungendo però di non trovare il senso della vita, così lei lo ha minacciato che se fosse andata lì e lo avesse trovato gliel’avrebbe date con la ciabatta. Forse proprio le benzodiazepine lo hanno aiutato a costruirsi uno schema mentale che oggi gli consente di riconoscere le persone dietro le mascherine, riconosce i bambini dall’altezza, le donne dai capelli lunghi, gli uomini dai peli sulle braccia, e le fave perché non le indossano.

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