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venerdì 22 maggio 2020

Il ritorno in rosticceria


Non solo Neto scaricato dal Barcellona, ma un appuntamento di lunedì alle 20:00 dal parrucchiere è la dimostrazione di come il Covid 19 abbia stravolto il mondo. Ho un brutto presentimento ricorrente, temo fortemente che prima o poi una Guardia Giurata sbagli e che per misurarti la febbre usi la pistola. Per questo bevo Nerello Mascalese. Finito il lockdown, abbandonate farina e cucina per i ritmi di prima, c’è chi si sta già colpevolizzando per aver ricominciato ad andare in rosticceria. Mentre c’è chi si è fermato addirittura all’Autogrill per il caffè. Una volta liberati dall’autocertificazione e risputati in natura per un attimo ho temuto il meglio. O forse come tutti i sopravvissuti siamo solo un po’ stanchi. La crisi di governo scampata in cui Renzi ha dichiarato di essere diverso da Conte non andrà spiegato al suo elettorato, ma piuttosto alle mosche. Quest'estate a Capalbio io e la Rita scriveremo lockdown sulla sabbia, mentre su Silvia Romano è calato il sipario, più niente, neanche fosse ricominciato il campionato. Il momento per molti non è dei più facili, ma alle amanti che tanto non la lascerà mai dico di pensare positivo se anche Vieri è riuscito a dire “shave like a bomber”. Con il sole che filtra sul parquet, il Bambi dice che la natura si è ribellata al fatto che gli abbiamo nuovamente ripreso i suoi spazi, e così gli hanno germogliato le cipolle nella dispensa fino al terzo cassetto. Se fai una passeggiata su un prato pieno di fiori, germogli e mascherine, si capisce bene chi è fuori luogo.

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